In Evidenza ENISiriaUSA
ECONOMIA & LAVOROAiuti di StatoAlitaliaCommissione UEGoverno MeloniIta AirwaysUnione europea

Alitalia, l’Ue contro l’Italia per il prestito ponte del 2019: «Aiuto di Stato illegale, ora il governo recuperi quei 400 milioni»

27 Marzo 2023 - 13:24 Redazione
La Commissione ribadisce anche che Ita non può essere considerata il "successore economico" di Alitalia

Il prestito ponte da 400 milioni di euro concesso dal governo italiano ad Alitalia nel 2019 rappresenta un aiuto di Stato illegale e contrario alle norme comunitarie. Lo ha stabilito la Commissione Europea, che chiede ora all’Italia di recuperare dalla compagnia l’aiuto di Stato illegittimo, con tanto di interessi. Nella sua indagine formale, l’esecutivo di Bruxelles ha concluso che, nel concedere il 26 ottobre 2019 il prestito ponte di 400 milioni di euro ad Alitalia – commissariata nel maggio 2017 -, «l’Italia non si è comportata come avrebbe fatto un operatore privato, non avendo valutato in anticipo la probabilità di rimborso dei prestiti». Piuttosto, spiega la Commissione, il governo italiano si è preoccupato solo di «garantire la continuità del servizio dei voli nazionali e internazionali di Alitalia». La Commissione ha poi ricordato che Alitalia aveva già beneficiato di altri aiuti, ovvero i due prestiti da 900 milioni concessi nel 2017 e mai rimborsati. Due prestiti dichiarati illegali da Bruxelles, con le stesse motivazioni, nel settembre 2021. Nell’indagine conclusa oggi, la Commissione Ue ha stabilito che «l’aiuto ha conferito ad Alitalia un ingiusto vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti sulle rotte nazionali, europee e mondiali». Non solo: l’esecutivo europeo ha ribadito, come già rilevato nel 2021, di non considerare Ita Airways come «il successore economico» di Alitalia, nonostante la prima ne abbia rilevato alcuni asset. Di conseguenza, non spetta alla nuova compagnia aerea «rimborsare l’aiuto ricevuto da Alitalia». Una portavoce dell’esecutivo Ue ha ricordato che «l’amministrazione straordinaria di Alitalia è ancora in corso» ed è «finalizzata al completamento della liquidazione del patrimonio del vettore». Ed è proprio dalla vendita degli asset che Bruxelles chiede all’Italia di recuperare i soldi concessi illegalmente nel 2019.

Foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Leggi anche:

Articoli di ECONOMIA & LAVORO più letti