Il chirurgo dei vip Giacomo Urtis a giudizio dopo la denuncia di una cliente: «Volto deformato dopo una puntura»

Il re del botox rinviato a giudizio. Secondo l’accusa avrebbe fatto punture in zone del viso sconsigliate

Giacomo Urtis, chirurgo plastico dei vip soprannominato “Re del Botox”, è stato rinviato a giudizio per il reato di lesioni colpose. Sotto accusa c’è un intervento con il filler. Una paziente infatti ha denunciato alla procura di Roma di aver avuto il volto deformato per tre settimane. Poi è tornato tutto a posto, adesso la donna sta bene. Ma ha denunciato. La prima udienza del processo è fissata per il 5 aprile. Il pubblico ministero Vincenzo Barba lo ha chiesto per l’accusa di lesioni personali in ambito sanitario. La vicenda la racconta oggi l’edizione romana di Repubblica: nel 2018 Urtis ha impiegato il filler acido ialuronico in una parte del viso che secondo l’accusa era sconsigliata per quel tipo di prodotto. E così ha riportato la presenza di «granulomi da corpo estraneo».


«Granulomi da corpo estraneo»

Questi granulomi, sempre secondo l’accusa, sarebbero dovuto proprio all’iniezione. Urtis è noto anche per la sua particolare tecnica di ricrescita dei capelli. Che prevede la centrifugazione del sangue da reiniettare nel corpo capelluto. E proprio per questo il chirurgo era finito nel mirino del Nucleo Anti Sofisticazioni dei carabinieri. Perché non aveva, secondo i militari, le autorizzazioni necessarie per i prelievi e il trattamento del sangue. L’ipotesi di reato sollevata dalla procura di Milano in questa vicenda è che Urtis, in qualità di operatore, effettuava senza autorizzazione e a scopo di lucro i trattamenti sul sangue in una clinica privata di Milano. A ottobre 2021 è iniziato il processo, che è ancora in corso. Ora a Roma farà il bis.


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