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Addio battaglie per il paesaggio contro le pale eoliche? Brutte notizie per Sgarbi: l’emendamento che accelera sugli impianti di energie rinnovabili

L'emendamento del governo al ddl sul Pnrr prevede l'esenzione della valutazione di impatto ambientale su praticamente tutti gli impianti di energia rinnovabile. Comprese le opere connesse

Battaglie come quelle di Vittorio Sgarbi contro le pale eoliche per la tutela del paesaggio rischiano di andare presto in soffitta grazie a una spinta che arriva proprio dal governo di cui fa parte il sottosegretario alla Cultura. In un emendamento all’articolo 47 del ddl sul Pnrr ora in commissione Bilancio al Senato è infatti previsto che la valutazione di impatto ambientale può anche essere evitata nel caso in cui si debbano installare impianti per energie alternative. L’emendamento cita l’articolo 6 del regolamento Ue 2022/2577 del 22 dicembre 2022 e spalanca la possibilità di realizzare progetti di impianti fotovoltaici, di stoccaggio dell’energia elettrica, oltre che la ristrutturazione di eventuali impianti già esistenti, con l’esenzione «dalle valutazioni ambientali di cui al titolo III della parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152». Insomma via lungaggini e brusca accelerata su tutte le strutture che possano portare energia da sole e vento, innanzitutto, comprese «le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti medesimi», recita l’emendamento che si pone come scadenza, per il momento, il 30 giugno 2024. Quindi insomma via libera a strade, ponti e collegamenti necessari per rendere operativi gli impianti.

Gli impianti esentanti dalla valutazione di impatto ambientale

Sono compresi impianti fotovoltaici fino a 30 Mw, quelli per lo stoccaggio dell’energia, gli impianti fotovoltaici in fase di «risarcimento, potenziamento o integrale ricostruzione». E poi i «progetti di repowering di impianti eolici già esistenti, che non prevedano variazione dell’area occupata» con potenza complessiva non oltre i 50 Mw. E infine gli impianti di energia rinnovabile off-shore, anche questi fino a 50 Mw.

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