Negli Stati Uniti, si torna a parlare di diritto all’aborto. Ieri, un giudice federale del Texas ha deciso di sospendere la commercializzazione da parte della Fda – la Food and Drug Administration – della pillola abortiva mifepristone, vietandola virtualmente in tutto il Paese. Una decisione che dovrebbe entrare in vigore nel giro di sette giorni, così da consentire al governo federale – se lo vorrà – di presentare appello. E il primo a scagliarsi contro la decisione del giudice Matthew Kacsmaryk è proprio il presidente Joe Biden. «La mia amministrazione si opporrà a questa sentenza. Il Dipartimento di Giustizia ha già presentato ricorso e chiederà l’immediata sospensione della decisione», ha annunciato il presidente americano in una nota diffusa dalla Casa Bianca. Da quando la Corte Suprema ha ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade lo scorso anno, l’aborto farmacologico è diventato il nuovo bersaglio dei movimento pro-vita e della frangia più conservatrice del Partito Repubblicano.
Lo scontro politico
Non a caso l’interruzione volontaria di gravidanza è stata uno dei temi centrali della campagna elettorale delle elezioni di metà mandato dello scorso novembre. E sembra proprio che giocherà un ruolo fondamentale anche per le presidenziali del 2024. «Diciamolo chiaramente: l’unico modo per fermare coloro che si impegnano a togliere i diritti e le libertà delle donne in ogni stato è eleggere un Congresso che approvi una legge che ristabilisca Roe v. Wade. La vicepresidente Kamala Harris e io continueremo a guidare la lotta per proteggere il diritto delle donne all’aborto e a prendere le proprie decisioni sulla propria salute», ha aggiunto Biden nella nota diffusa dalla Casa Bianca. Poche ore dopo l’ingiunzione di Matthew Kacsmaryk – nominato da Donald Trump durante la sua presidenza – un altro giudice federale dello stato di Washington ha pubblicato una decisione diametralmente opposta, con cui chiede alla Fda di non togliere dal mercato la pillola abortiva mifepristone. Secondo quanto riporta il New York Times, lo scontro tra le due ingiunzioni preliminari ha buone probabilità di finire davanti alla Corte Suprema.
April 8, 2023
Credits foto: EPA/Yuri Gripas
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