L’appello della madre di Andrea Papi: «Uccidere l’orso non mi ridarà mio figlio. Meloni ascolti il mio urlo di dolore»

«La colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso» dice la madre del runner ucciso mentre rientrava a casa dall’animale che dovrà essere abbattuto

«Come madre non posso accettare una morte così orribile» dice Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi, il runner di 26 anni morto dopo essere stato aggredito dall’orsa Jj4 lo scorso 5 aprile. Nel giorno del funerale del ragazzo, la donna con una nuova lettera commenta le polemiche scoppiate sulla morte di suo figlio, in particolare tra chi invoca l’abbattimento dell’animale e chi invece punta il dito contro la presunta disattenzione del runner. «Voglio chiarire una cosa – scrive Ghirardini – la colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso. La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha gestito, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano». E a proposito dell’ordinanza della provincia autonoma di Trento sull’abbattimento dell’orsa una volta che sarà catturata, la donna insiste: «L’abbattimento dell’orso non mi ridarà Andrea. La gestione di questo progetto, man mano nel tempo, è diventata sempre più incauta e inadeguata e non ha tenuto conto e valutato la crescita del numero degli orsi e della popolazione». La madre di Andrea Papi aggiunge che «devono esserci responsabili che non possono passarla liscia» dopo che non hanno saputo tutelare e prevenire quel che è avvenuto a suo figlio. E poi lancia un appello, tanto alle comunità locali, quanto al governo e a Giorgia Meloni perché continuino a «starci vicino, come atto dovuto, perché Andrea potrebbe essere stato l’Andrea di tutti, di tutte le comunità, il figlio di tutto». L’augurio della donna quindi è che «il Governo, lo Stato, il Presidente del Consiglio ci aiutino e raccolgano questo che è l’urlo di dolore di una madre».


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