Julia Ituma, chi era la giovane promessa della pallavolo azzurra trovata morta a Istanbul

«Ne ho viste tante, ma Julia ha qualcosa in più delle altre» aveva detto Pasquale D’Aniello, allenatore della Nazionale di volley femminile seconda all’Europeo 2020

Fu la madre a portarla per la prima volta sul campo da volley quando era poco più che una bambina. Da allora Julia Ituma, la 18enne trovata morta mentre era in trasferta con la squadra a Istanbul, non ha più smesso di giocare. Nata l’8 ottobre del 2004 a Milano da genitori di origine nigeriana, in pochi anni l’atleta dell’Igor Gorogonzola Novara aveva l’A2 nel Club Italia, per poi fare il grande salto in uno dei grandi team del campionato A1, iniziando a giocare nell’ex squadra di Paola Egonu. 1.92 centimetri di altezza e occhi grandi, Julia aveva conquistato la scorsa estate l’Europeo Under 10 con la maglia azzurra, dopo essere stata nel 2021 vice campionessa del mondo con la Under 18. Una carriera promettente che che Ituma aveva iniziato da schiacciatrice e poi continuato da opposto. A Novara aveva conquistato il ruolo di vice della turca Ebrar Karakurt.


«Julia ha qualcosa in più delle altre»

«Di ragazzine ne ho viste tante ma Julia ha qualcosa in più delle altre», aveva detto di lei Pasquale D’Aniello, l’allenatore della Nazionale Under 16 con cui aveva vinto l’argento europeo nel 2020. «La prima volta che è arrivata al Centro Pavesi, il centro sportivo federale di Milano in cui si allenano e giocano le atlete del Club Italia, ha fatto cose impressionanti. Nel giro di un anno e mezzo è diventata una delle giocatrici più importanti in questa categoria». Sognatrice ma con una gran disciplina, la promessa della pallavolo azzurra aveva come mito Robertlandy Simon, il centrale cubano di Piacenza. Il suo ruolo in campo invece era lo stesso della campionessa della Nazionale italiana, Paola Egonu, alla quale veniva spesso paragonata.


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