Pietro Orlandi e le frasi su Wojtyla: «Mi spiace, pronto a chiarire. Sono cose che non c’entrano con l’inchiesta su Emanuela»

Il fratello della ragazza cittadina vaticana scomparsa nel 1983 ha ribadito di voler continuare a collaborare con l’indagine della Santa Sede assicurando che le sue frasi su Giovanni Paolo II non avevano nulla a che fare con il caso di sua sorella

Si dice dispiaciuto Pietro Orlandi per il clamore scatenato dalle sue dichiarazioni su Giovanni Paolo II nell’ultima puntata di Dimartedì su La7. Tornato nella trasmissione condotta da Giovanni Floris dopo che anche Papa Francesco è intervenuto per difendere la memoria di Wojtyla, il fratello di Emanuela Orlandi dice di non credere che il Papa si riferisse a lui quando ha parlato di «illazioni offensive e infondate» contro Giovanni Paolo II. Nella puntata precedente, Pietro Orlandi aveva commentato dicendo che Wojtyla «la sera usciva con due monsignori polacchi», aggiungendo: «non penso per benedire le case». Secondo Pietro Orlandi il Papa si riferiva a Neroni, che nell’audio emerso nella trasmissione «aveva fatto accuse a Wojtyla». Orlandi si dice dispiaciuto di aver pronunciato quelle parole, le stesse che «un’ora prima avevo detto a Diddi», il promotore di giustizia vaticano che indaga sulla scomparsa della sorella. «Io quando ho sentito i giornali accusarmi in qualche modo, nonostante non avessi fatto i nomi, pensavo che si riferissero a quelli che avevo fato nel memoriale rilasciato in Vaticano. E invece volevano sapere chi era la persona che diceva che Giovanni Paolo II usciva la sera…». E poi chiarisce: «Sono disponibilissimo ad andare da Diddi a chiarire questa situazione. Anche perché sono dichiarazioni che non riguardano l’inchiesta su Emanuela, riguardano un’altra cosa. Per questo non ho fatto i nomi delle persone coinvolte. Ma io quando vuole sono disponibile con Diddi per chiarire».


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