Dall’Ue via libera all’abbattimento degli orsi, cosa prevede la direttiva Habitat e i casi in Slovenia e Romania

La direttiva risale al 1992 e costituisce il cuore della politica comunitaria in materia di conservazione della biodiversità

Un portavoce della Commissione Ue, interpellato sulla vicenda dell’orsa Jj4 e sul possibile abbattimento dell’animale, ha chiamato in causa la direttiva europea Habitat. Ricordando che «prevede la possibilità per le autorità nazionali di autorizzare la cattura o l’uccisione di esemplari di specie protette, a determinate condizioni, anche nell’interesse della salute e della sicurezza pubblica». Lo riporta l’Ansa. Il portavoce dell’esecutivo europeo ha anche aggiunto che «la legislazione dell’Ue sulla natura offre» alle autorità nazionali «un quadro di riferimento per garantire sia la sicurezza delle persone che la conservazione delle specie selvatiche protette». Le misure pertinenti, ha aggiunto, comprendono «la sensibilizzazione e l’informazione delle persone che entrano nelle aree frequentate dagli orsi; la corretta gestione dei rifiuti e la rimozione degli attrattori alimentari per gli orsi; squadre di emergenza specializzate per affrontare tempestivamente gli esemplari problematici che mostrano un comportamento potenzialmente pericoloso». Ha poi concluso: «La Commissione ha sempre sostenuto gli Stati membri nei loro sforzi per migliorare lo stato di conservazione dei grandi carnivori protetti, garantendo al contempo la coesistenza con l’uomo e il bestiame».


Cosa prevede la direttiva Habitat

Il tema del ripopolamento dei grandi predatori non è infatti nuovo all’Unione: la direttiva citata, nello specifico, risale al 1992 e costituisce il cuore della politica comunitaria in materia di conservazione della biodiversità. È costruita intorno a due pilastri: la rete ecologica Natura 2000, costituita da siti mirati alla conservazione di determinati habitat e specie, e il regime di tutela di specie precise. Il recepimento della Direttiva è avvenuto in Italia nel 1997. L’orso è elencato nell’allegato IV (specie di interesse Comunitario che richiedono una protezione rigorosa). Si prevedono tuttavia eccezioni nel caso di esemplari che causano danni gravi o il cui allontanamento risulta necessario per motivi di sicurezza. E nel caso in cui non siano a disposizione alternative valide.


GU UE | Il meccanismo delle deroghe alla direttiva Habitat sull’abbattimento degli animali selvatici

Le deroghe

Viene specificato proprio che l’orso bruno (Ursus arctos), assieme al lupo Canis lupus, alla lince eurasiatica (Lynx lynx) e al ghiottone (Gulo gulo), è una delle quattro specie di grandi carnivori citate come i gruppi di specie più complessi in termini di conservazione a livello dell’UE. «Tale complessità è dovuta al fatto che essi hanno una vasta area di ripartizione che si estende al di là dei confini regionali e nazionali e che possono entrare in conflitto con le attività economiche umane, come l’agricoltura», si spiega. E ancora: «La questione è ulteriormente complicata dalla diversità che contraddistingue le loro popolazioni, i loro stati di conservazione, i regimi di tutela e gestione di cui sono oggetto e i contesti socioeconomici in cui si inseriscono». Diversi Paesi in Europa, nel mentre, decidono quote annuali di abbattimenti degli orsi per contenerne il numero e scongiurare un sovrappopolamento. A cominciare dalla Slovenia, che come riporta L’Adige.it ha recentemente ordinato l’abbattimento di 230 orsi (attualmente sono 1.100), contro i 222 soppressi l’anno scorso. Anche la Romania sta facendo i conti con una popolazione di 7.500-8.000 orsi bruni: si stima che quest’anno saranno abbattuti oltre 400 esemplari. Circa il triplo dei 140 eliminati nel 2022.

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