Open to Meraviglia, la campagna sulla Venere-influencer dimentica di registrare il dominio: «L’ho acquistato io per un centesimo»

Digitando il nome su Google veniamo reindirizzati alla società Marketing Toys in provincia di Firenze

Un titolo che avrà fatto rabbrividire Fabio Rampelli, nove milioni di investimento (previsto da Enit per la campagna primavera/estate e autunno/inverno), il tentativo di emulare lo sbarazzino e ammiccante linguaggio dei social. Negli scorsi giorni, è partita la campagna social Open to Meraviglia, incentrata sulla scelta della ministra del Turismo Daniela Santanché di utilizzare la Venere di Botticelli in versione influencer per la promozione turistica dell’Italia. La suadente figurina, animata digitalmente, nel  video promozionale del Ministero del Turismo annuncia che sarà possibile trovarla sui social: «Su Instagram, Linkedin e tutti i social sarò venereitalia23». Ma a quanto pare, sarà più difficile raggiungerla da una banale ricerca su Google: sembra infatti che nessuno abbia pensato a registrare il nome di dominio italiano dello slogan.


Il sito

La scoperta ha generato abbastanza scalpore sui social, dove un utente ha affermato, a caratteri cubitali: «COMUNQUE RAGA NON POTETE CAPIRE IL LIVELLO MA… INDOVINATE CHI È L’INTESTATARIO DEL DOMINIO OPENTOMERAVIGLIA.IT? Ebbene sì, non avevano nemmeno registrato il domino. L’ho comprato per un centesimo, UN CENTESIMO. Daniela Santanchè se lo vuoi scrivi pure. Fino ad allora il dominio punterà alla categoria Interracial Gay di Pornhub».


In realtà, digitando Opentomeraviglia.it, non veniamo ricondotti a una categoria di Pornhub. Ma nemmeno nel sito riferito alla campagna per la promozione turistica. Approdiamo invece alla società Marketing Toys in provincia di Firenze. Al momento infatti il dominio risulta un redirect al suddetto portale, e appare intestato a tale Filippo Giustini.

La creazione

La creazione risulta avvenuta il 21 aprile 2023. Ovvero nel pieno della bufera scoppiata dopo il rilascio della campagna social. Probabilmente dunque il Filippo Giustini in questione deve aver avuto la stessa idea, anche se in versione meno goliardica, dell’utente che ha pubblicato il primo post virale citato. E che infatti, in un secondo momento, specifica: «Mi stanno scrivendo decine di persone lamentandosi che il sito opentomeraviglia.it non rimandi davvero a Pornhub ma a una web agency. Lo premetto: non era una trovata commerciale e io non c’entro nulla con la webagency in questione. Ho registrato il dominio intorno alle 19.49 su Register. Il punto è che la registrazione di un dominio non è una cosa istantanea ma il fornitore deve poi a sua volta trasmettere l’ordine al registro. Evidentemente non sono stato l’unico a notare che il dominio non fosse stato registrato e che quindi risultava acquistabile. Qualcuno potrebbe avermi battuto sul tempo di qualche minuto se Register non ha trasmesso immediatamente l’ordine». In ogni caso, conclude, «rimane comunque la questione che questi il dominio non l’avevano registrato».

Leggi anche: