Foggia, infermiere indagato per la morte di 16 anziani: «Ha somministrato il Midazolam»

La procura ha disposto la riesumazione dei corpi. L’ipotesi: ha agito per compassione

Un infermiere dell’hospice Asl di Torremaggiore in provincia di Foggia è indagato per omicidio in relazione alla morte di 16 anziani. La procura ha disposto la riesumazione dei corpi di 16 persone decedute tra il 14 novembre del 2022 e il 16 febbraio del 2023. Le prime sono cominciate lunedì. I ricoverati erano malati terminali. Lui ha 55 anni, le iniziali sono A. B. e, fa sapere Repubblica, sui social network scriveva “Solo a Dio chinerò il capo”. Secondo l’accusa avrebbe somministrato del Midazolam, un sedativo, come una forma di eutanasia. Il quotidiano spiega che l’inchiesta del procuratore Ludovico Vaccaro e della pm Antonella Giampetruzzi si è indirizzata subito verso una persona precisa. L’infermiere A. B. è stato trasferito a un altro servizio aziendale in un diverso Comune.


Malati terminali

Il Midazolam è una benzodiazepina che può essere somministrata solo in ospedale, da personale sanitario, per via orale, intramuscolare e in vena. Il principio attivo agisce sul sistema nervoso centrale e induce sonnolenza, rilassamento muscolare e perdita della memoria a breve termine. Uno degli effetti collaterali più comuni sono i gravi problemi respiratori che può provocare. Ovviamente dosi massicce provocano il decesso in poco tempo. L’ipotesi di reato è l’omicidio volontario. Il dipendente sotto indagine avrebbe operato come un “angelo della morte”. Ha cioè posto fine alle sofferenze dei degenti oncologici che erano stati portati nella struttura di Torremaggiore perché in fin di vita e per essere sottoposti alle cure palliative.


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