Omicidio Ziliani, la figlia Silvia Zani accusa l’ex fidanzato Mirto Milani: «Sua l’idea di uccidere mia madre: temo mi abbia manipolata»

Gli avvocati della ragazza hanno chiesto di evitare incontri con il suo ormai ex fidanzato

Il «trio criminale» accusato dell’omicidio di Laura Ziliani «si è sciolto» oggi, 27 aprile, durante l’udienza del processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Brescia. È stato il presidente della corte, Roberto Spanò, a confermare la rottura fra i tre imputati dopo che Silvia Zani, la figlia maggiore dell’ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, ha accusato il suo ex fidanzato Mirto Milani di aver di fatto ideato l’omicidio, commesso poi anche da lei e sua sorella minore Paola. La donna era stata uccisa tra il 7 e l’8 maggio 2021, per poi essere sepolta vicino al fiume Oglio. «Pur volendo tanto bene a Mirto – ha detto la ragazza in una dichiarazione spontanea – posso dire che l’idea iniziale dell’omicidio è stata sua». Già nell’udienza del 30 marzo scorso, la rottura tra i due fidanzati era stata ribadita da Paola Zani, che aveva dichiarato: «Mia sorella e Mirto non saranno più insieme. Il trio criminale non esiste più». Nell’udienza di oggi, gli avvocati di Silvia Zani hanno chiesto di evitare incontri tra la ragazza a Milani. A proposito dell’omicidio, Silvia Zani ha ribadito di sentirsi «estremamente in colpa», spiegando però quando si senta combattuta e confusa: «Una parte di me vuole prendersi più colpe di quelle che ho”, ha detto Silvia Zani. “Quando ho ucciso mia mamma ero convinto che volesse ucciderci. Ora non sono più convinta che volesse ucciderci. Ho paura che mi abbia manipolato Mirto».


Leggi anche: