Usa, Ron DeSantis avverte: «I nostri interessi sono in Asia, sull’Ucraina gli europei dovranno fare di più» – Il video

Il governatore della Florida Ron DeSantis in tournée diplomatica dice che in Ucraina «è ora di un cessate il fuoco». E attacca la Germania: «Non sta facendo nulla»

«Gli europei dovranno fare di più sull’Ucraina: in fondo è il loro continente». Non ha ancora annunciato la sua candidatura ufficiale in vista delle elezioni del 2024, il governatore della Florida Ron DeSantis, ma è solo questione di tempo: e sulla politica estera il potenziale sfidante repubblicano di Donald Trump sembra avere le idee molto chiare. Con un occhio al consolidamento della sua immagine internazionale, DeSantis è impegnato in questi giorni in un tour diplomatico in alcuni Paesi alleati degli Usa. Quelli che evidentemente per lui contano di più: Giappone, Corea del Sud, Israele e Regno Unito. Proprio nella tappa giapponese, ha concesso una lunga intervista alla tv Nikkei, con la quale ha voluto mettere in chiaro qual è il rivale n° 1 in quest’epoca per gli Stati Uniti – la Cina – e in quale area del mondo dovrebbero andare quindi in via prioritaria gli investimenti Usa in termini strategia e di difesa: l’Indo-Pacifico. «Se guardiamo all’attuale congiuntura nel 21esimo secolo, e a ciò che fu per noi l’Unione Sovietica, beh, è esattamente ciò che la Cina rappresenta oggi in termini di minaccia per il mondo libero», ha tuonato DeSantis. Di più: «Da molto punti di vista, il Partito comunista cinese è più forte di ciò che era l’Unione Sovietica: di certo lo è sul piano economico». Musica per le orecchie dei giapponesi, timorosi come molti altri Paesi della regione dell’Asia-Pacifico dell’espansionismo (possibile) di Pechino. Ma una tale affermazione di principio degli interessi americani – tutt’altro che dissimile dalla postura dell’Amministrazione Biden, così come delle precedenti – può avere delle implicazioni tutt’altro che “leggere” anche per l’Europa: per l’Ucraina così come per i Paesi Ue/Nato. E DeSantis non ha esitato a metterle preventivamente in chiaro.


«È l’ora di un cessate il fuoco in Ucraina»

«Gli europei devono davvero fare di più sull’Ucraina: in fondo è il loro continente. Gli Usa hanno garantito loro sicurezza. Certo, alcuni – come la Polonia – stanno facendo delle cose, il che è molto apprezzato. Ma altri, tipo la Germania, non stanno facendo nulla». Se il buongiorno si vede dal mattino, la relazione tra gli Usa e i Paesi europei, in caso di ritorno alla Casa Bianca tra un anno e mezzo dei repubblicani (lo stesso Trump non ha mai nascosto la sua “tiepidezza” sul dossier ucraino), s’annuncia burrascosa. Ma a tremare per il possibile calo del sostegno potrebb’essere la stessa Ucraina. A far discutere sui media americani è infatti un’altra affermazione lasciata cadere da DeSantis nell’intervista a Nikkei. «Non vogliamo finire come nella situazione della battaglia di Verdun», ha detto il governatore della Florida del conflitto russo-ucraino, «dove hai solo una carneficina, spese mostruose e uno stallo senza uscita». Conclusione del ragionamento: «È nell’interesse di tutti di cercare di giungere a un cessate il fuoco». Una posizione che fa a pugni, questa sì, con la linea dell’attuale amministrazione Biden in scia a quella del governo di Kiev. La Casa Bianca, ricorda il Washington Post, ancora di recente ha ribadito come negoziati con la Russia sarebbero al momento impensabili e come un cessate il fuoco darebbe solamente al Cremlino il tempo di cui necessita per rifiatare e riorganizzarsi militarmente.


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