Teramo, la lapide per le partigiane con gaffe: c’è anche Paola Del Din ma è ancora viva (e la chiamano “Paolo”)

E ora la “martire vivente” è anche un caso legale

Una lapide esposta dal comune di Teramo in piazza del municipio con il beneplacito dell’Anpi è il primo monumento dedicato a un martire vivo. Anzi, viva. L’ultimo nome nella lista in memoria delle 19 donne insignite della medaglia d’oro al valor militare infatti è quello di un maschio: Paolo. Il cognome è Del Din e in realtà lei si chiama Paola. Si tratta di Paola Del Din, nome di battaglia di “Renata”, partigiana in Friuli della “Brigata Osoppo”, prima donna paracadutista militare italiana, forse l’unica ad aver vissuto l’esperienza di un lancio di guerra, durante l’occupazione tedesca. La stessa Paola Del Din citata da Giorgia Meloni nella sua lettera sul 25 aprile. E, spiega oggi Il Fatto Quotidiano, quella “martire vivente” apre anche un caso legale: per legge, infatti «nessun monumento, lapide o altro ricordo permanente può essere dedicato in luogo pubblico o aperto al pubblico, a persone che non siano decedute da almeno dieci anni».


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