Guyana, 19 morti in un incendio in un dormitorio. La polizia indaga su una studentessa a cui era stato tolto il cellulare

L’accusata avrebbe prima spruzzato dell’insetticida su una tenda nel bagno della struttura, per poi mandarla a fuoco e innescare l’incendio che ha travolto tutta la struttura

L’incendio che ha causato la morte di 19 giovani in un dormitorio scolastico femminile a Mahdia, una città nel Guyana centrale, in Sud America, è stato appiccato da una studentessa a seguito della confisca del suo cellulare da parte dei responsabili della struttura. La polizia nelle scorse ore ha comunicato che «una studentessa è sospettata di aver appiccato il devastante incendio, perché le era stato confiscato il cellulare. Le studentesse dormivano, e sono state svegliate dalle urla. Hanno visto un incendio e del fumo provenire dal bagno: le fiamme si sono rapidamente propagati nell’edificio». Costruito in parte in legno, secondo quanto riferito dalla polizia. Come riferito ad Afp da una fonte anonima, il personale del dormitorio «ha confiscato il cellulare. E la ragazza ha minacciato di mandare a fuoco l’intero edificio la sera stessa: tutti l’hanno sentita».


Le vicenda e il bilancio delle vittime

«[Alle studentesse] non è permesso avere telefoni cellulari. I funzionari avevano però trovato questa ragazza con un telefono, mentre stava inviando alcune foto», ha riferito la fonte. Secondo quanto ricostruito nelle indagini, dopo la confisca del telefono, la studentessa si sarebbe recata in bagno, ha spruzzato insetticida su una tenda e ha appiccato un incendio con un fiammifero. Una versione che risulta essere stata confermata agli agenti anche da altre studentesse del dormitorio. Secondo quanto ricostruito, la tragedia è stata complicata anche dal fatto che il responsabile del dormitorio è stato «preso dal panico». E non è riuscito a trovare le chiavi per aprire le porte di uscita dall’edificio, mentre le finestre per scappare erano sbarrate. Gli agenti e i vigili del fuoco quando sono arrivati sul posto hanno dovuto sfondare la porta d’ingresso per permettere di evacuare le persone presenti. Inclusa la presunta responsabile dell’incendio.


I segni di ustioni

Nel rogo sono morte sul colpo 14 persone, mentre altre cinque – tutte minorenni – sono morte all’ospedale distrettuale di Mahdia. Una fonte dell’ospedale di Georgetown, la capitale della Guyana, ha detto ad Afp che tra le persone ferite «sette pazienti sono ancora ricoverati. Due sono ancora in condizioni critiche». Sei autopsie sono state effettuate presso «l’obitorio dell’ospedale di Mahdia. I decessi sono stati causati delle inalazioni di fumo, mentre sui corpi sono stati trovati segni di ustioni», secondo quanto comunicato della polizia. Altri tredici corpi, irriconoscibili, «sono stati trasportati a Georgetown per effettuare il test del DNA» per accertare l’identità delle vittime.

Leggi anche: