Giulia Tramontano, il fidanzato ha cercato online come ucciderla. La pm alle donne: «Evitate l’ultimo incontro di spiegazioni»

Ci sono «delle indagini in corso» su presunte complicità con il barman nell’occultamento del cadavere della 29enne

«Un’altra tragica vicenda di femminicidio». Così, il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella ha descritto l’uccisione di Giulia Tramontano, la 29enne, incinta di 7 mesi, accoltellata a morte dal fidanzato Alessandro Impagnatiello dopo una lite sabato sera a casa della coppia a Senago, nel Milanese. La vicenda, sottolinea il pg «a noi donne insegna che non dobbiamo mai andare ad un ultimo incontro di spiegazione», ha detto Mannella in conferenza stampa. Il compagno della giovane, dopo essere crollato ieri notte e aver confessato il femminicidio, ha inoltre indicato agli investigatori il luogo dove si trovava il corpo senza vita. Secondo la ricostruzione, Impagnatiello ha infatti trasportato il cadavere di Tramontano per 500 metri prima di nasconderla in via Monte Rosa, in un’intercapedine di un locale box. Ma aveva già pensato e organizzato come fare per ucciderla e poi sbarazzarsi del corpo. «Ha cercato online come uccidere e come disfarsi della sua compagna Giulia Tramontano», ha detto il pm Alessia Menegazzo, sottolineando inoltre come Impagnatiello abbia «inviato messaggi all’amica della compagna dal telefono della Tramontano quando l’aveva già uccisa». Dalle ricostruzioni degli investigatori è emerso come cinque minuti prima che Giulia Tramontano entrasse in casa, Impagnatiello ha cercato online «come disfarsi di un cadavere in una vasca da bagno e come ripulire macchie di bruciato». Per questo motivo, la pm di Milano, Alessia Menegazzo, e l’aggiunto, Letizia Mannella, contestano ad Alessandro Impagnatiello anche la premeditazione. «Si tratta di un omicidio premeditato – hanno aggiunto nel corso della conferenza stampa in procura -. Quando ha incontrato in casa Tramontano aveva già deciso come ucciderla». Per i pm, il delitto sarebbe avvenuto tra le 19 e le 20.30. L’uomo ha premeditato la morte della compagna e dopo l’omicidio ha tentato di distruggere il cadavere in due momenti diversi: prima, in casa, cospargendola di alcol, poi nel box con benzina. Fondamentali le immagini delle telecamere e il ritrovamento di macchie di sangue evidenziate con il lumino sul Suv T-Roc Volkswagen bianco di proprietà del barman.


«Complici? Ci sono indagini in corso»

Inquirenti e investigatori hanno chiarito che Impagnatiello ha fornito nell’interrogatorio una versione su alcuni punti da verificare perché «qualcosa non torna». Da qui le indagini anche su presunti complici nell’occultamento del cadavere della 29enne. La pm di Milano Alessia Menegazzo ha, infatti, sottolineato che al momento «ci sono delle indagini in corso». L’occultamento del corpo è avvenuto «in segmenti e tempi diversi», come emerge dalle immagini della telecamera. Quando l’uomo «ha tentato l’incontro a casa con l’altra donna e lei non l’ha fatto entrare in quel momento il corpo di Giulia era ancora a casa», ha concluso.


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