Dal terreno di guerra in Ucraina al mercato mondiale: è boom di vendite per i carri armati gonfiabili. Ecco a cosa servono

L’azienda ceca che li produce, Inflatech, ha raddoppiato in un anno il giro d’affari. E il titolare (russo) ammette: «Putin ha fatto un buon marketing»

L’obiettivo è ingannare il nemico, conquistando un vantaggio strategico sul campo di battaglia. A come raggiungerlo ha pensato un’azienda della Repubblica Ceca, Inflatech, situata nella città di Decin, al confine con la Germania. Qui, spiega Le Monde, si producono finte armi. Per la precisione, carri armati, sistemi antiaerei e pure caccia, tutti rigorosamente gonfiabili e utilizzabili sia come esca per raggirare l’artiglieria nemica che come bersaglio per l’addestramento delle forze occidentali. Nell’ultimo anno, la piccola azienda ha visto crescere il proprio fatturato di circa il 30%, scrive l’Economist. E nonostante non ci siano conferme sull’utilizzo dei gonfiabili in Ucraina, il titolare di Inflatech, il russo Victor Talanov ha ammesso al quotidiano francese – con un tocco di humor nero – che «Putin ci ha fatto un buon marketing. Abbiamo raddoppiato il nostro giro d’affari nel 2022». L’azienda ceca di circa 25 operai, tra cui diverse donne ucraine, propone infatti una trentina di modelli gonfiabili, tutti disegnati al computer, poi stampati e infine cuciti da un «team di sarte altamente qualificate», racconta Talanov. Ognuno di questi costa all’incirca 25mila dollari e «sono più economici dei veri carri armati e pure dei missili anticarro che possono essere utilizzati dal nemico per distruggerli». Possono essere gonfiati con aria calda, sono ripiegabili e trasportabili da una parte all’altra del campo di battaglia in sacchi da circa 40 chilogrammi l’uno. Hanno tutte le caratteristiche per sembrare un vero mezzo militare (persino sui radar). «Le esche – per Talanov –  sono il modo migliore per migliorare il tempo di sopravvivenza dei veicoli (veri) in prima linea». La vendita di questi gonfiabili, inoltre, è regolata da leggi interne nella Repubblica Ceca. L’azienda di Decin non è l’unica a produrre finte armi: dal 2018, spiega l’Economist, l’ong ucraina Come Back Alive lavora alla progettazione di prototipi gonfiabili, solitamente utilizzati dalle truppe nelle esercitazioni. «Bisogna capire che questa è una guerra di innovazione», ha detto Anton Gerashchenko, consigliere del governo ucraino, citato dal giornale britannico. «Se riusciamo a convincere i russi a sprecare risorse per sparare ai falsi, impoveriamo economicamente il nemico», ha concluso.


Leggi anche: