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Le bufale sulla vaccinazione contro il Tetano durante l’alluvione in Emilia-Romagna

07 Giugno 2023 - 14:10 Juanne Pili
Perché l'antitetanica ha senso anche senza emergenza sanitaria

Sta circolando un post attraverso diverse condivisioni Facebook (per esempio qui, qui, qui e qui), dove si sostiene che in Emilia-Romagna sarebbe stata creata una emergenza sanitaria ad arte per spingere tutti a vaccinarsi contro il Tetano. A questa tesi si aggiungono affermazioni No vax frutto della distorsione di studi scientifici reali, che in realtà sostengono cose totalmente diverse. È vero che la Regione ha avviato dal 26 maggio delle giornate straordinarie di vaccinazione contro il tetano per gli adulti, non di meno, si tratta di un servizio gratuito indirizzato chi opera nelle zone colpite dall’alluvione a titolo puramente precauzionale. Le acque attraverso gli allagamenti potrebbero infatti trasmettere agenti patogeni, a causa di possibili contaminazioni derivanti dai reflui delle fogne. Si tratta quindi di un intervento preventivo finalizzato a contenere qualsiasi rischio di un’eventuale emergenza futura.

Per chi ha fretta:

  • No, l’Emilia-Romagna non ha lanciato una emergenza sanitaria per il Tetano a seguito dell’alluvione.
  • I vaccini sono consigliati a titolo precauzionale agli adulti, soprattutto se impegnati nei soccorsi.
  • Non ha alcun senso preferire il rischio di ammalarsi, per poi curarsi, alla vaccinazione, che ha una funzione preventiva.

Analisi

L’autrice del post esordisce spiegando che «se non ci sono evidenti ferite, non ci si deve nemmeno pensare al tetano». Un po’ come dire “se non ti contagiano non devi pensare alla Covid-19“, ma il vaccino serve a prevenire.

Si cita uno studio che dovrebbe dimostrare come sia «inutile perdere tempo a somministrare vaccini a chiunque», ma la raccomandazione riguarda principalmente i volontari che stanno effettuando i soccorsi esponendosi a maggiori rischi:

Allo stato attuale non c’è nessun allarme sanitario – riporta il sito della Regione -, ma le aziende sanitarie della Romagna si stanno comunque attivando in via precauzionale per offrire il servizio di vaccinazione antitetanica, rivolto in modo particolare alle persone che stanno svolgendo attività presso gli edifici alluvionati. Non serve la prenotazione.

Secondo quanto riportato nel post, invece «bisognerebbe trattare le persone con ferite contaminate e sporche somministrando le immunoglobuline per il tetano o il siero, pulendo la ferita e aggiungendo eventualmente antibiotici». No, prima di tutto bisognerebbe prevenire che questo accada. Lo si può intuire leggendo le conclusioni riportate dai ricercatori:

Sebbene il tetano sia una malattia che ha una bassa incidenza nel mondo sviluppato a causa degli alti tassi di immunizzazione, durante i disastri naturali su larga scala, fattori aggravanti come i tipi di lesioni, la mancanza di servizi e forniture mediche e il ritardo nel trattamento associato a un tasso di immunizzazione già basso si traduce in un aumento dell’incidenza e dei focolai della malattia che ha una mortalità più elevata in una società sottosviluppata.

Cosa dicono gli studi

Gli autori del paper citato spiegano chiaramente le reali circostanze in cui vale tale raccomandazione, ovvero le situazioni in cui non si conosce l’esatto stato vaccinale dei pazienti. Inoltre in caso di risorse limitate le immunoglobuline andrebbero distribuite ai più fragili (il grassetto è nostro):

Tuttavia, quando si verificano gravi disastri naturali, molti pazienti potrebbero non essere in grado di fornire una storia vaccinale affidabile. In queste situazioni è indicata l’immunoglobulina antitetanica (TIG); se le risorse non sono limitate, sia il tossoide tetanico che il TIG dovrebbero essere somministrati a quelli con ferite ad alto rischio. Se le risorse sono limitate, il TIG dovrebbe essere riservato a coloro che trarrebbero maggiori benefici o a coloro che hanno meno probabilità di avere gli anticorpi protettivi.

Cosa c’entra la review sui terremoti in Indonesia?

Chi scrive aggiunge inoltre che «lo sviluppo del tetano in seguito ad un disastro naturale è molto raro», lo mostrerebbe una «una review condotta sui disastri naturali in Indonesia», la quale ha documentato solo 177 casi di tetano dopo i terremoti del 2004-2006. Ma anche in questo caso sembra che la fonte non sia stata letta con attenzione. I ricercatori infatti sottolineano l’importanza della vaccinazione:

Lo scarso accesso all’assistenza sanitaria a causa dei trasporti limitati o delle strutture ospedaliere, la bassa copertura vaccinale e la mancanza di consapevolezza del rischio di tetano hanno contribuito al ritardo del trattamento e alla gravità dei casi. – spiegano gli autori nell’abstract –Le epidemie di tetano dopo i disastri sono prevenibili aumentando la copertura vaccinale, migliorando il trattamento delle ferite e istituendo un sistema di sorveglianza regolare, oltre alle buone pratiche di gestione dei disastri e cure di supporto seguendo le linee guida nazionali. Inoltre, dovrebbe essere fornita educazione sanitaria alle comunità per aumentare la consapevolezza sulla riduzione del rischio di tetano.

Vaccino inutile durante le alluvioni?

Dunque, a questo punto non ci sembra strano che chi scrive questo genere di post non abbia capito nemmeno le linee guida che cita, le quali – secondo tale narrazione – «dicono che il vaccino contro il tetano è inutile durante le alluvioni». Infatti, ci basta leggere le prime righe della prima fonte, che riguarda il sito del servizio sanitario del Nord Dakota per capire che si fa riferimento alle vaccinazioni di massa, in quanto toglierebbe risorse ai soccorsi. Se le vaccinazioni sono sempre aggiornate, non si evincono maggiori pericolo di massa durante le alluvioni. Ma abbiamo già chiarito che nessuno ha proclamato un allarme sanitario generale in Emilia-Romagna:

Il tetano e altre malattie prevenute dai vaccini sono rare nelle inondazioni e in altri disastri. Le richieste di vaccinazione di massa in situazioni di alluvione possono sottrarre le risorse necessarie agli sforzi di pulizia e soccorso. Secondo le linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention, l’esposizione alle acque alluvionali non aumenta il rischio di tetano. Mentre è sempre una buona idea assicurarsi che le vaccinazioni siano aggiornate, non ci sono raccomandazioni speciali per le vaccinazioni antitetaniche durante le situazioni di inondazione e la documentazione della vaccinazione non dovrebbe essere un prerequisito per il lavoro in caso di inondazione.

Cos’è il Tetano e perché è importante vaccinarsi

Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata da un batterio: il Clostridium tetani. Si trova sia in forma vegetativa che sotto forma di spore. La forma vegetativa del germe produce una potente neurotossina, tanto che una quantità estremamente piccola, pari a circa 7 milionesimi di milligrammo, può essere letale per un essere umano. Il batterio è normalmente presente nell’intestino umano e animale e viene eliminato attraverso le feci, rendendo le acque reflue particolarmente suscettibili al rischio di contaminazione. Le spore possono sopravvivere in ambienti esterni, come la terra e la polvere, e possono reinserirsi nell’organismo umano solo attraverso ferite. In caso di contagio, il periodo di incubazione varia da 3 a 21 giorni e i sintomi che si manifestano includono irrigidimento del volto, che si manifesta con una smorfia sorridente, rigidità del collo, difficoltà nella deglutizione, rigidità addominale, febbre, sudorazione o tachicardia.

Conclusioni

L’Emilia-Romagna non ha creato un’emergenza sanitaria ad arte per il Tetano. Sono state promosse delle vaccinazioni a titolo preventivo negli adulti, in special modo per quelli impegnati nei soccorsi, maggiormente esposti al rischio di venire infettati dal batterio.

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