No! I bambini italiani non sono stati usati come cavie per il vaccino trivalente

La narrazione No vax in base al quale i bambini sarebbero stati usati come cavie per la Sanità americana è totalmente campata per aria

Circolano condivisioni su Facebook che rimandano a delle clip di TikTok dove si sostiene che Aifa abbia ritirato il vaccino trivalente dopo che i bambini italiani sarebbero state «usate come cavie» nel 2014. Il messaggio è piuttosto confuso. Il filmato parla di un ritiro del vaccino Morupar in America nel 2014, mentre il comunicato originale di Aifa (dove si annuncia il ritiro del farmaco nel nostro Paese in via cautelativa) risale al 2006. Mentre la narrazione No vax emerge almeno due anni fa, come si evince leggendo una analisi di Fnomceo (sito Web dell’Ordine dei medici) datata 2021.

Per chi ha fretta:

  • La clip in oggetto parla del ritiro da parte di Aifa del vaccino trivalente Morupar, già avvenuto in Usa nel 2014. Si parla dunque di bambini italiani usati come cavie.
  • Il comunicato Aifa usato come fonte risale però al 2006 e riguarda rare reazioni allergiche che rientravano comunque nei limiti raccomandati dall’Oms.
  • Risulta quindi che i bambini italiani sono stati protetti cautelativamente più di quanto era previsto nel resto del Mondo.

Analisi

La didascalia diffusa in questo genere di clip è la seguente:

Aifa ritira il trivalente MORUPAR, uno dei vaccini SPERIMENTATI sui bambini ITALIANI… ripeto solo sui bambini italiani… come fu deciso NEGLI STATI UNITI nel 2014… ove l’Italia offriva gentilmente come cavie i propri figli. Lo ritira dopo che ha danneggiato migliaia di bimbi.

Già l’analisi delle date e delle motivazioni precisate da Aifa (riguardanti eventi avversi rari che rientravano comunque nei limiti dell’Oms), rendono la narrazione – riguardante l’uso dei bambini italiani come cavie per la Sanità americana – quanto meno poco plausibile. Leggiamo un estratto del documento Aifa (il grassetto è nostro):

Tale provvedimento si è reso necessario in seguito ad attenta revisione dei dati di farmacovigilanza – spiegava l’Agenzia -, che ha evidenziato un maggior numero di reazioni avverse immediate di tipo allergico conseguenti a somministrazione del Morupar rispetto a quanto registrato a seguito dell’impiego degli altri due analoghi vaccini in commercio in Italia (MMRII e Priorix). […] Pur essendo rare le reazioni gravi, che rientrano comunque nel range previsto dall’OMS e descritto in letteratura scientifica, l’Agenzia Italiana del Farmaco considerata la disponibilità di specialità medicinali analoghe dotate di un maggior profilo di sicurezza ha ritenuto, a tutela della salute dei cittadini, di disporre il provvedimento di ritiro dal commercio.

Prima ancora esisteva una formulazione diversa del vaccino a virus attenuato per la parotite, denominato Pluserix, basato sul «ceppo Urabe» che causava una forma benigna di meningismo (da non confondere con la meningite). Il Morupar rappresenta una successiva formulazione. Fu sospeso nel 1992 principalmente per un problema di efficacia in relazione ai rari eventi avversi segnalati. Proteggeva poco specialmente rispetto alla Parotite, ed era stato segnalato per rare reazioni allergiche. Col passaggio al «ceppo Jeryl Lynn» – su cui si basa il Priorix – tutti questi problemi vennero risolti. Eppure sono circolate narrazioni No vax anche su quest’ultimo, come abbiamo visto in una precedente analisi. Parliamo del vaccino trivalente attuale, somministrato ai bambini tra gli 11 mesi e i 12 anni di età, proteggendoli contro morbillo, parotite, rosolia e varicella (Mpr). Per maggiori informazioni consigliamo la consultazione del sito IoVaccino, al momento il migliore nell’informare i genitori sui vaccini. Il Priorix (come anche il Priorix Tetra) e gli altri MPR non hanno effetti indesiderati e proteggono molto meglio.

Conclusioni

Il vaccino trivalente attualmente autorizzato in Italia non è stato recentemente ritirato da Aifa. Le condivisioni in oggetto si basano su un provvedimento cautelativo risalente al 2006 riguardante il precedente vaccino, denominato Morupar, per rare reazioni allergiche, le quali rientravano comunque sotto i limiti disposti dall’Oms. I bambini italiani sono stati dunque tutelati più di quanto veniva raccomandato nel Mondo, altro che cavie.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche: