Delivery, la scarsa igiene degli zaini dei rider: «Colonie di 200 batteri in un contenitore»
Decine di consegne al giorno, senza mai poter tardare. E così l’igiene passa in secondo piano. È la vita quotidiana dei rider che consegnano il cibo a domicilio. Il Gambero Rosso, la principale rivista di enogastronomia, ha chiesto al laboratorio SiLa di Roma di analizzare uno degli zaini termici che usano i rider e il risultato è stato spaventoso. «Chi mangerebbe del cibo sapendo che è stato trasportato in un cubo che ospita più di 200 colonie di batteri?», chiede la rivista – citata da la Repubblica – e in uscita martedì 27 giugno. «C’è un clamoroso buco nella filiera del delivery: riguarda la sicurezza alimentare e l’igiene dei contenitori dove viene riposto il cibo durante il trasporto. Le norme ci sono e anche stringenti, purtroppo però le aziende di fatto non le rispettano. Come dimostrano le analisi», spiega Il Gambero Rosso. In particolare la grande quantità di batteri è stata trovata sul fondo e sulle pareti di un box dell’azienda Glovo, anche se all’apparenza sembrava pulito.
Cosa dovrebbe fare l’azienda, ma non fa
Per legge, i rider sono obbligati a seguire un corso di formazione su igiene e sicurezza alimentare, ma mancano i controlli. L’azienda in questione, come tante altre, prevede di organizzare un corso video sull’igiene. E raccomanda di pulire ogni giorno i contenitori con sapone e disinfettante. Ma questo non accade quasi mai. Non è la prima volta che vengono analizzati gli zaini dei rider. Era successo già nel 2019 con un’inchiesta della procura di Torino, dove vennero ispezionati una quarantina di rider. In quell’occasione sono state trovate alcune confezioni di cibo sigillate male, e quindi a rischio contaminazione con i batteri. Molti rider, sollecitati sul problema, hanno confessato di dedicarsi poco alla pulizia degli zaini e hanno rivelato che l’azienda non si impegnerebbe particolarmente all’effettiva esecuzione dei corsi. Inoltre, in tantissimi hanno problemi con la lingua.
Leggi anche:
- Perché la direttiva Ue sui lavoratori della gig economy può essere una rivoluzione
- Assunzione come dipendenti e controllo sugli algoritmi. Così potrebbe cambiare il lavoro di rider e fattorini con la nuova direttiva Ue
- Il rider licenziato perché è andato a fare volontariato in Emilia-Romagna: «Il proprietario mi ha chiamato buffone e cogl…»