Torna la scritta Dux sulla montagna a Villa Santa Maria, Chieti

La dicitura fascista riappare dopo quattro anni. E c’è chi punta il dito contro il primo cittadino

A volte ritornano: è ricomparsa la scritta “Dux”, sul fianco di una montagna a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti. L’iscrizione, da propaganda fascista, riappare dopo 4 anni. Ancora una volta. Già, perché era stata cancellata nel 2019, dopo una polemica finita in Parlamento per una interrogazione dell’attuale coordinatore regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro (allora deputato), che in quella occasione accusò il primo cittadino di apologia al fascismo. E ora, come se il tempo non fosse mai passato, D’Alessandro denuncia, di nuovo. «Siamo a Villa Santa Maria, nel Sangro dei patrioti della Brigata Maiella, a uno sguardo dal loro sacrario. Per la seconda volta, il sindaco ha deciso di fare riemergere la scritta ‘Dux’ impressa sulla roccia dalla propaganda fascista, cioè di un criminale che firmò le leggi razziali e condannò alla morte milioni di italiani. Il tempo e il disonore nel tempo hanno cancellato quella scritta, il sindaco la fa riemergere per la seconda volta», scrive il consigliere sui social.


«Usati soldi pubblici?»

«Non vorrei che per farlo siano addirittura stati impiegati fondi pubblici – prosegue l’esponente di Iv – Libero di farlo proprio perché non c’è più un ‘Dux’ che domina ormai solo sulla pietra – La domanda è perché? Può darsi che non ci si renda conto che proprio quel nome, proprio nel Sangro, proprio anche a Villa Santa Maria ha rappresentato dittatura, morte, dolore e fame? Quando si normalizza la vergogna che è stata, la vergogna continua a vivere».


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