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Milano, la guardia medica diventa a pagamento per chi non è residente. L’opposizione: «Ennesimo balzello per i fuorisede, vergogna»

Il costo previsto dal nuovo accordo tra Regione Lombardia e sindacati è di 20 euro per le visite in ambulatorio e 35 per quelle a domicilio

Da oggi, lunedì 24 luglio, chi lavora, studia o è in vacanza a Milano senza avere la residenza in Lombardia dovrà pagare per accedere ai servizi della guardia medica. Il costo per una visita in ambulatorio è di 20 euro, mentre per i controlli a domicilio la cifra sale a 35. Ad annunciare la novità, richiesta a gran voce per anni dai sindacati dei medici, è una stringata nota pubblicata da Ats Milano. La vicenda che ha portato alle nuove regole inizia in realtà nel 2007, quando Regione Lombardia e i sindacati – ricorda il Corriere – decidono di eliminare il pagamento cash delle visite per i cittadini non residenti e i compensi extra. In cambio, i camici bianchi ottengono un aumento della tariffa oraria da 22 a 23 euro l’ora. Un aumento modesto, che viene giudicato però «ingiustificato» dalla procura della Corte dei Conti. Si arriva così al 2019, quando l’accordo viene sospeso e i medici iniziano a visitare gratuitamente anche chi non ha la residenza in Lombardia ma abita a Milano.

Il nuovo accordo con i sindacati

A fine 2020, la situazione cambia. Regione Lombardia, tramite le Ats, chiede ai medici di restituire i soldi ricevuti negli anni precedenti come contributo aggiuntivo. Ne nasce un contenzioso, con alcuni camici bianchi che accettano di pagare e altri che chiamano in causa gli avvocati. Alla fine la Corte dei Conti raggiunge il suo verdetto definitivo: quell’aumento di un euro del 2007 è legittimo. Di conseguenza, non c’è nulla da restituire. Archiviati i contenziosi e le battaglie legali, nel 2022 si arriva a un nuovo accordo che prevede la tariffa extra per chi non ha la residenza in Lombardia e non è iscritto – neppure in via provvisoria – al servizio sanitario regionale. La cifra fissata dal nuovo accordo prevede un costo di 20 euro per le visite in ambulatorio e di 35 euro per quelle a domicilio, da pagare sempre tramite pos. Chi risiede in un’altra regione può chiedere il rimborso del ticket alla propria Asl, ma solo se previsto. «Questa è una decisione che va ben oltre Regione Lombardia. Sapete che questo è un accordo che è stato raggiunto a livello sindacale, noi rispettiamo le decisioni che prendono i sindacati con le categorie professionali e non possiamo fare altro che adeguarci», ha commentato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso.

Le proteste delle opposizioni

La novità annunciata in questi giorni da Ats Milano ha scatenato la protesta delle opposizioni in consiglio regionale. «La guardia medica (servizio pessimo sul quale ho già presentato interrogazioni) diventerà a pagamento per gli studenti fuori sede. Nota categoria di persone che navigano nell’oro. Che vergogna», commenta il consigliere di centrosinistra Luca Paladini. Il timore è che il costo di queste nuove regole finisca per essere scaricato su chi, soprattutto a Milano, già fatica a fare i conti con il caro affitti e con l’inflazione sempre più alta. Secondo le stime dell’Unione degli Universitari, a gennaio 2022, erano circa 66mila gli studenti fuori sede a Milano. L’introduzione di una tariffa extra per l’accesso alla guardia medica rischia anche di intasare i pronto soccorso, che restano gratuiti. L’unica alternativa, come ricorda Regione Lombardia, è chiedere l’iscrizione temporanea al Servizio sanitario regionale. Una procedura totalmente gratuita e che permetterebbe a chi risiede a Milano di accedere alle visite in guardia medica senza dover pagare una tariffa extra.

Credits foto: ANSA/Mourad Balti Touati

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