Il dibattito sugli Ufo raggiunge anche l’Italia: il caso di Castelporziano che interessò i servizi segreti Usa. «Ma non si tratta di alieni»

Il generale Domenico Rossi parla di fenomeni spiegabili: esercitazioni militari, stelle, pianeti, eventi meteorologici, orbs fotografici, uccelli e lanterne cinesi

Gli ufo esistono? La risposta a questa domanda non sembra per tutti così scontata. Mentre negli Usa prosegue il dibattito attorno agli Uap (Unidentified Aerial Phenomena), nel nostro Paese riemerge il bizzarro episodio che coinvolse l’autista del Presidente della Repubblica Antonio Segni. Era il 1963: mentre con un politico della maggioranza (forse proprio il Capo dello Stato) viaggiavano in auto nella tenuta presidenziale, si piazzò davanti a loro – ricostruisce Repubblica – un corpo metallico grigiastro di forma discoidale, simile a due grandi piatti sovrapposti. Che poi sorvolò la tenuta, provocando scosse e vibrazioni nella vettura e sugli alberi.


Un mistero

Quello che accadde rimane tutt’oggi un mistero: «Questo caso era anche citato nel Blue Book, il progetto dell’Aeronautica Usa per capire se gli Ufo fossero un pericolo. Negli anni 70 il Congresso si ritrovò in una situazione analoga a quella di oggi», ha spiegato Francesca Bittarello, presidente del Centro Studi Ufology World. L’episodio, che attirò l’interesse dei servizi segreti americani, viene considerato dagli ufologi un incontro ravvicinato del secondo tipo, perché ci fu un’interazione elettromagnetica con il disco volante: i fari dell’auto si sarebbero spenti e si sarebbe udito un sibilo. Ma non si tratta necessariamente di alieni: «Catalogare un oggetto come non identificato significa che non è stato rilevato dai radar e potrebbe trattarsi di un’operazione militare segreta o di una tecnologia non conosciuta, magari di paesi stranieri».


Gli avvistamenti

Gli avvistamenti di Ufo a Roma fino al 2000 sarebbero almeno 300, ma nel 95% dei casi esiste una spiegazione scientifica. In tutta Italia, tra il 1972 e il 2023, sono 490 in Italia gli Oggetti volanti non identificati dal Reparto Generale Sicurezza dello Stato Maggiore dell’Aeronautica. Di questi, 59 nel Lazio. «La maggior parte degli avvistamenti sono a ridosso delle aree militari. Ostia, Castelporziano, Pratica di Mare. Negli ultimi anni la psicosi Ufo è aumentata», spiega Bittarello. «Ma spesso si tratta di fenomeni spiegabili: esercitazioni militari, stelle. pianeti, eventi meteorologici, orbs fotografici, uccelli e lanterne cinesi. Oppure i satelliti di Starlink. La gente è convinta che ci sia l’invasione aliena, ma raramente esistono immagini di veri Ufo. Per questo vanno fatti controlli incrociati con un approccio scientifico. Non basta fermarsi ai radar. Su 300 avvistamenti analizzati nel mio libro solo il 5% sono senza spiegazioni. Magari tra qualche anno avremo le informazioni sufficienti per spiegarli».

«Aumentino le indagini militari»

Il generale Domenico Rossi, già sottosegretario alla Difesa nei governi Renzi e Gentiloni, ricorda che il fenomeno degli oggetti volanti non identificati (Ovni) attirò l’attenzione del Governo nel 1978, dopo l’avvistamento di un oggetto volante sopra l’aeroporto militare accanto a Cagliari. L’episodio portò alla creazione di un archivio, da parte dell’Aeronautica Militare, con tutte le segnalazioni Ovni. Che però, ha un limite: «La responsabilità dell’aeronautica militare termina nel momento in cui è assicurata la sicurezza. Nessuno poi prova a spiegare scientificamente il fenomeno osservato e segnalato». E dunque, cosa servirebbe? «Un ente di carattere scientifico che faccia ricerca, ma anche un organismo internazionale dove gli stati condividano i dati raccolti. Nessuno dice che ci sono delle forme extraterrestri ma una ricerca più approfondita può dare ulteriori spiegazioni. Uno dei timori legati storicamente agli ufo è quello che dietro a questi oggetti non identificati possano esserci tecnologie sconosciute o segrete di paesi nemici, ma anche amici».

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