Nei prossimi giorni i legali di Matteo Messina Denaro inoltreranno al tribunale della Libertà de L’Aquila una richiesta di scarcerazione e ricovero in ospedale per il loro assistito, le cui condizioni di salute sarebbero peggiorate nelle ultime settimane. «Oramai è completamente incompatibile con il regime carcerario soprattutto in quello più duro del 41bis, deve essere immediatamente ricoverato», ha dichiarato Alessandro Cerella, che dal 25 giugno affianca l’avvocata Lorenza Guttadauro. Dal suo arresto in carcere dello scorso gennaio, Messina Denaro è seguito da uno staff medico che ha allestito per lui una camera per le terapie chemioterapiche accanto alla cella. In questi mesi si è sottoposto a interventi, terapie e controlli, l’ultimo la scorsa settimana. Secondo i suoi legali, la malattia lo costringerebbe ora ad alimentarsi solo con succhi di frutta e integratori. «Voglio evidenziare», ha aggiunto Cerella, «il lavoro straordinario, encomiabile che lo staff diretto dal professore Mutti porta avanti fin dal primo momento che ha preso in cura il mio cliente». A luglio la corte d’assise d’Appello di Caltanissetta ha confermato l’ergastolo a Messina Denaro, considerato uno dei mandanti delle stragi del 1992-1993. A L’Aquila è detenuto dal 16 gennaio scorso, dopo l’arresto in una clinica di Palermo da parte dei carabinieri del Ros.
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