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La rivelazione di Messina Denaro: «Avevo un rilevatore di telecamere: quelle di Campobello e Castelvetrano le so tutte»

10 Agosto 2023 - 12:21 Redazione
Nella sua abitazione non sono stati trovati strumenti di rilevazione di nessun tipo

Matteo Messina Denaro sapeva dove si trovavano tutte le telecamere di Campobello di Mazara, dove aveva il suo covo principale, che per trent’anni di latitanza è stata la sua base. O almeno così sostiene. «Tutte le telecamere di Campobello di Mazara e Castelvetrano le so», ha dichiarato agli inquirenti. «Primo perché ho l’aggeggio che le cercava, che non l’avete trovato e poi perché le riconosco», ha aggiunto spavaldo citato dall’edizione palermitana di Repubblica. Ed effettivamente nella sua abitazione non sono stati trovati strumenti di rilevazione di nessun tipo. «Molte di queste telecamere quando le piazzavano, perché all’inizio quando iniziarono erano tutte di notte, poi anche di giorno, c’era un segnale – continua il mafioso»: «Il maresciallo dei Ros» – di cui il boss dice il cognome – «C’era sempre lui appena si vedeva…con due, tre fermi in un angolo già stavano mettendo una telecamera, anche se ancora non avevano messo mano», ha spiegato, criptico, Messina Denaro. Informazioni di seconda mano, sostiene, comunicategli dai suoi tanti collaboratori.

Le chiavi e il computer

Intanto, proseguono gli sforzi degli inquirenti per portare il detenuto a un passo falso durante gli interrogatori. Nel covo sono state trovate molte chiavi, con le quali non si sa quali porte aprire. Altra questione spinosa è quella del computer. I pizzini e altri messaggi di Messina Denaro erano stampati, ma dello strumento neanche l’ombra. Il mafioso ha dato la sua versione, incalzato dal procuratore Maurizio De Lucia: «Sa cosa manca a noi? Manca il computer». «A un certo punto ho dovuto prendere il telefonino perché ne avevo bisogno, quando fissavo gli appuntamenti alla Maddalena loro mi chiedevano il numero di cellulare. Ma del computer non c’era motivo, non l’ho mai preso». Aggiunge: «Una volta me lo regalarono, e non mi interessava», risponde il mafioso.

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