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Luciano Spalletti prossimo Ct della Nazionale? Il nodo della clausola con il Napoli (e come scioglierlo)

14 Agosto 2023 - 14:47 Redazione
L'avvocato ed esperto di diritto sportivo, Mattia Grassani, spiega all'Ansa il vincolo e la dovuta differenza che c'è tra un club sportivo e la Figc

Dopo le dimissioni di Roberto Mancini da ct della Nazionale ora impazza il toto-nomi. E secondo una ricostruzione di Sky sport nelle ultime ore in pole ci sarebbe Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli. si lavora per sbloccare la clausola da 3,25 milioni con la società partenopea, con contatti tra Gravina e De Laurentiis. Con Luciano Spalletti ci sono diversi scogli da affrontare. Il primo vale per tutti i candidati, c’è un problema di tempo: l’Italia tornerà in campo il 9 settembre. La nazionale azzurra fa parte del gruppo C delle qualificazioni europee, dove è attualmente terza con 3 punti, alla pari con la Macedonia del Nord e dietro all’Inghilterra che ne ha 12 (ma ha giocato 4 partite contro le 2 degli azzurri) e all’Ucraina che ne ha 6. Il 9 settembre si gioca Macedonia-ITALIA, il 12 settembre ITALIA-Ucraina, il 14 ottobre ITALIA-Malta e il 17 ottobre Inghilterra-ITALIA. Questo è un problema perché spinge la Federazione a creare una nomina nel minor tempo possibile.

Luciano Spalletti, come anticipato ieri dall’ANSA, è stato il primo ad essere chiamato per la panchina di ct azzurro e proseguono i contatti tra Figc e tecnico di Certaldo per la definizione di «un accordo molto complesso» per la successione di Mancini. Al momento non sono in programma presentazioni. Lo riferiscono all’ANSA fonti Figc. Il nodo resta la clausola di un anno di Spalletti dopo la conclusione del rapporto col Napoli. Quanto alla penale da pagare è da escludere, sottolineano le fonti, che la Figc possa intervenire in tal senso. Si conta di arrivare a una definizione del nuovo ct non prima di fine settimana.

La clausola con il Napoli e come si può aggirare

Il secondo scoglio, che riguarda proprio Spalletti, è infatti la clausola con il Napoli. De Laurentiis ha infatti inserito una clausola da circa 3 milioni di euro per preservarsi dall’eventualità che in questa stagione l’allenatore che ha portato il Napoli allo scudetto possa allenare una nuova squadra. Si può aggirare? Perché no. «La clausola impegna il Napoli e Spalletti, nessun altro. Poi non è vietato che un club o una federazione, interessati a ingaggiare l’allenatore, possano surrogarsi al tecnico, versando l’importo», spiega l’avvocato ed esperto di diritto sportivo, Mattia Grassani, all’Ansa. «Spalletti è padrone del suo destino – aggiunge – Se si colloca in un club piuttosto che in una federazione, quella somma è dovuta. Oppure resta fermo». Secondo Grassani, «la clausola aveva lo scopo di ristorare il Napoli qualora Spalletti non avesse mantenuto la promessa di fermarsi per un anno, nella prospettiva che ci fosse una società concorrente. Nessuno – conclude – pensava a una federazione. E la Figc mai ha pagato un club per un allenatore. Questo è lo scoglio politico da superare». L’eventualità anche che tale somma non sia versata è comunque possibile ma dovrebbe trovare l’accordo sia di De Laurentiis sia di Spalletti. Secondo quanto ricostruito da Sky Sport Spalletti ha già dato il suo ok per sbrigliare il nodo clausola. Un altro papabile candidato alla poltrona di Ct della Nazionale è Antonio Conte. Quest’ultimo starebbe aspettando con serenità l’evolversi degli eventi.

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