Roma, l’uomo ferito in casa: «Mi sono alzato dal letto e il poliziotto mi ha sparato»

Le parole di Ascenzi al padre dopo l’uscita dalla terapia intensiva

Tommaso Ascenzi, il 32enne a cui un agente di polizia ha sparato mentre era in casa sua, sta riprendendo conoscenza. L’audio delle telecamere di sorveglianza di casa sua sembra confermare la sua versione dei fatti. Lui intanto dalla terapia intensiva del Policlinico Casilino ha parlato con il padre. «Sta ancora molto male ma è lucido. Ricorda quanto è avvenuto in casa», dice a Il Messaggero il genitore Pierluigi. Gli avvocati Mario Murano e Stefano Marinella sono stati incaricati di procedere per vie legali. Anche per ricostruire cosa è successo nell’appartamento di via Antonimina alla Romanina. «Restano dei punti da chiarire ma mio figlio non stava facendo nulla quella sera. Era a casa sua quando un poliziotto armato è entrato e ha sparato il colpo che poteva ucciderlo», ricorda Pierluigi. Secondo il padre Tommaso «non usa i social network. Naviga pochissimo in rete e la suoneria del cellulare è spesso silenziosa. Sono certo che sia stato chiamato più volte, ma era già a letto quando i poliziotti sono entrati. Il figlio ha raccontato al padre la dinamica: «Mi sono alzato dal letto e l’agente mi ha sparato». Quando era solo nella sua abitazione Ascenzi ha avuto uno scatto d’ira che è durato una quindicina di minuti. Poi nell’audio si sente il blitz dei poliziotti e il dialogo con gli agenti. Uno dei poliziotti grida «Fermo! Fermo!». Poi: «Sta giù!». A quel punto uno dei vicini dice: «È Tommaso, il padrone di casa». E cala il silenzio.


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