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«Ebrei razza di mercanti che stuprano donne…», la canzone shock di De Angelis. Anche i giovani di FI vogliono le dimissioni

Il brano "Settembre Nero" del 1995 scritto dal capo della comunicazione della Regione Lazio che prova a difendersi: «A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore»

L’ultima polemica contro il capo della comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, arriva dal suo passato con il testo di un brano antisemita e antisionismo contro le vittime degli attentati del gruppo terroristico palestinese Settembre Nero. Era il 1995 quando De Angelis, all’epoca frontman del gruppo 270bis, scriveva: «Troppo ci pesava portare sulla schiena il dominio di una razza di mercanti». E poi il testo prosegue: «Gridano “Shalom” bruciandoci le case, cantano pace e ci violentano le donne». Nel brano fatto riemergere da Fanpage, De Angelis a proposito dello stato di Israele scriveva che era abitato «dalle iene di Sharon», l’ex ministro israeliano. Parole che hanno scatenato la dura reazione della comunità ebraica di Roma, con il presidente Victor Fadlum che attacca: «Un testo che riprende stereotipi antiebraici e distorce gli avvenimenti storici, elogiando il terrorismo palestinese macchiatosi di imperdonabili atrocità a danno di innocenti atleti israeliani nell’attentato del settembre del 1972 presso il villaggio olimpico di Monaco. Ripudiamo i luoghi comuni dell’antisemitismo e le vergognose distorsioni della verità storica».

La difesa di De Angelis

De Angelis ha provato a difendersi, dicendosi imbarazzato e inorridito per quel testo in cui oggi non si riconosce più: «Il testo della canzone Settembre Nero risale a un periodo della mia vita in cui non mi riconosco. A rileggere quelle parole oggi provo imbarazzo e orrore, così come oggi non riscriverei altre canzoni realizzate in passato». De Angelis assicura che negli ultimi vent’anni «la mia vita è radicalmente cambiata, anche e soprattutto grazie alla mia esperienza umanitaria in Croce Rossa. Ho dedicato anni al rispetto dei valori dell’imparzialità e della neutralità, porta di aiuto a chi soffre e facendo del mio meglio per mettermi al servizio del prossimo senza distinzioni. In questi vent’anni ho radicalmente cambiato la visione della vita, dell’umanità e di me stesso. Sono consapevole che il testo di quella canzone possa provocare ancora oggi offese e sofferenza. Non posso purtroppo tornare indietro e cancellare il passato. Posso solo impegnarmi ogni giorno per riparare».

L’attacco da Forza Italia

A pretendere le dimissioni del capo della comunicazione di Francesco Rocca stavolta non sono però solo le forze di centrosinistra. Alla protesta si sono aggiunti anche i giovani di Forza Italia del Lazio, che chiedono al governatore laziale di licenziare il suo collaboratore: «Marcello De Angelis? Anche basta – dicono i giovani forzisti in una nota – Prima la sparata sulla strage di Bologna e siamo stati zitti. Sarà stato uno scivolone, abbiamo pensato. Si scuserà, abbiamo ipotizzato. Non l’ha fatto e ci siamo passati sopra sperando in un caso isolato. Ora però anche basta. Le vomitevoli strofe intrise di violento antisemitismo e antisionismo contenute nella canzone “Settembre nero” del gruppo musicale di cui Marcello De Angelis è membro e frontman sono per noi, per la nostra storia e per la nostra cultura politica assolutamente insopportabili e irricevibili. Come Forza Italia Giovani abbiamo tolleranza zero verso ogni forma di antisemitismo ed è per questo che chiediamo con forza a Marcello De Angelis di fare un passo indietro e, in assenza di questa sensibilità, al presidente Rocca verso cui nutriamo la massima stima e fiducia di intervenire con la revoca dell’incarico».

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