Caso Santanchè, Visibilia è salva dal fallimento: ok dell’Agenzia delle entrate alla rateizzazione del debito

L’accordo prevede il pagamento di venti rate semestrali, in dieci anni, per sanare il 70% del debito fiscale maturato dal gruppo fondato dalla ministra del Turismo

Sembra scongiurata l’ipotesi di bancarotta per la Visibilia srl, società fondata da Daniela Santanchè finita al centro di inchieste giornalistiche e giudiziarie negli scorsi mesi. L’Agenzia delle entrate ha accolto infatti la proposta di rateizzazione del debito fiscale accumulato, pari a quasi 2 milioni di euro. Il piano prevede il pagamento del 70% di tale debito, circa 1,3 milioni di euro, suddivisi in 20 rati semestrali da versare «entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun anno», per dieci anni. Lo si apprende da fonti interessate nella vicenda, finita sotto la lente del tribunale di Milano. Oltre alla bancarotta, i pm indagano sul gruppo editoriale per falso in bilancio. L’Agenzia ha chiesto il rispetto di una serie di condizioni e garanzie che vedono la ministra del Turismo direttamente coinvolta. La proposta di accordo, infatti, prevede un impegno della società immobiliare Dani srl, partecipata al 95% dalla ministra, che a sua volta può vantare su risorse derivanti dal fatturato del Twiga. A ulteriore garanzia, allegato al fascicolo sul quale dovrà pronunciarsi la corte milanese, i legali che seguono Santanchè fanno valere anche l’indennità da senatrice percepita, pari a 95 mila euro annui: «Tale ammontare costituisce ulteriore risorsa a disposizione del socio di maggioranza in funzione del sostegno finanziario da prestare in favore della società per il pagamento dei debiti e, dunque, del buon esito degli accordi».


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