L’indagine sul pm tifoso di Torino e il depistaggio nell’inchiesta sull’attaccante Seck denunciato dalla ex: il giallo del video cancellato

I sospetti sul magistrato torinese e tifoso granata, titolare dell’indagine sul giocatore del Toro denunciato dalla ex per revenge porn

Il pm di Torino Enzo Bucarelli è indagato dalla procura di Milano per frode in processo penale e depistaggio, secondo quanto riporta La Stampa. Nella segnalazione partita dal procuratore generale Francesco Saluzzo si accusa il magistrato di aver soppresso un elemento di prova nel corso di un’indagine per revenge porn. L’inchiesta finita sulla scrivania di Bucarelli riguarda l’attaccante senegalese del Torino, Demba Seck, denunciato dalla sua ex fidanzata per le minacce di diffondere un video che immortalava momenti intimi. Una vendetta, secondo la ragazza, perché il giocatore non accettava la fine della relazione. Seck avrebbe anche mandato il filmato alla sua ex fidanzata, che ha provveduto a depositarlo assieme all’esposto in procura.


Ed è proprio su un paio di episodi controversi emersi nel corso delle indagini che la procura di Milano sta cercando di fare luce. Dopo che il pm Bucarelli decide di perquisire la casa di Seck, il magistrato avrebbe avvertito prima l’agente del giocatore. Un episodio tutto da confermare, continua La Stampa, ma già con aspetti controversi. All’arrivo della Guardia di finanza e carabinieri, nell’appartamento di Seck erano già presenti i legali del calciatore. Altro episodio su cui indagano e cercano conferma i magistrati di Milano è quindi quello del video. Bucarelli avrebbe partecipato personalmente alla perquisizione e davanti a carabinieri e finanzieri avrebbe cancellato il video citato nell’esposto dell’ex fidanzata di Seck dal cellulare del calciatore: non solo dalla memoria del telefono, ma anche dalle chat con gli amici ai quali il 22enne avrebbe spedito il filmato.


Uno dei sospetti degli inquirenti milanesi è che il collega sia stato influenzato anche dalla sua fede granata, testimoniata anche dal grande Toro appeso alle pareti del suo ufficio al sesto piano del palazzo di giustizia. Da parte sua, sulla cancellazione del video, Bucarelli si sarebbe giustificato dicendo che non c’erano «esigenze investigative», visto che quel video era già in procura. L’episodio però è apparso quantomeno strano ai finanzieri, che lo hanno riportato in una relazione finita sulla scrivania della procuratrice vicaria Enrica Gabetta, a capo del pool anticorruzione. Da lì il fascicolo è passato al procuratore generale e quindi alla procura di Milano, competente sui colleghi di Torino.

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