US Open, Alexander Zverev fa cacciare un tifoso: aveva cantato l’inno nazista

«Mi piace quando i tifosi sono rumorosi, ma come tedesco non sono molto orgoglioso della storia», ha commentato il tennista

Il campo da tennis intitolato ad Arthur Ashe si è trasformato in un luogo di scontro anche politico, nel corso della partita tra Alexander Zverev e Jannik Sinner, durante gli US Open. Uno spettatore è stato infatti espulso dopo aver cantato le parole di apertura dell’inno tedesco dell’era nazista, Deutschland Uber Alles. Ad udire e segnalare l’accaduto è stato proprio il giocatore e concittadino del tifoso incriminato, Zverev: stava servendo nel quarto set degli ottavi contro Sinner, quando si è rivolto all’arbitro James Keothavong. Lamentando di aver sentito pronunciare «la frase di Hitler più famosa al mondo». Keothavong ha dunque consultato gli agenti della sicurezza nel tentativo di identificare il colpevole. Che alla fine è stato individuato in un uomo che indossava un berretto da baseball blu: è stato fatto allontanare dal complesso. A margine dell’incidente, Zverev ha commentato con i giornalisti: «Ha iniziato a cantare l’inno di Hitler dell’epoca, era un po’ troppo. Mi piace quando i tifosi sono rumorosi, mi piace quando sono emozionati, ma penso che come tedesco non sono molto orgoglioso della storia, non è proprio una buona cosa da fare».


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