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Gli incontri di Verdini con il sottosegretario Freni (Lega): «Non sapevo che fosse ai domiciliari»

08 Settembre 2023 - 04:20 Redazione
denis verdini federico freni lega
denis verdini federico freni lega
Colloqui nel ristorante di proprietà del figlio e a casa dell'ex senatore di Forza Italia

L’ex Forza Italia Denis Verdini è sotto indagine a Roma per violazione degli obblighi degli arresti domiciliari. E tra gli incontri del senatore durante i permessi concessi per il dentista ce n’è anche uno che riguarda un esponente del governo Meloni. Si tratta del sottosegretario leghista al ministero dell’Economia Federico Freni. Il quale però si giustifica sostenendo che non sapeva che Verdini fosse agli arresti domiciliari. Gli incontri risalgono al 2020/2021, quando Freni aveva lo stesso ruolo nel governo Draghi. Gli incontri si sono svolti al ristorante Pastation il 30 novembre 2021 e a casa di Verdini il 17 maggio 2022. Il locale è di proprietà del figlio Tommaso. La figlia Francesca è invece attualmente la compagna del leader della Lega Matteo Salvini.

L’indagine

La storia dell’indagine è stata rivelata ieri dal Fatto Quotidiano. Che ricorda oggi come gli incontri siano emersi durante un’altra indagine. Ovvero quella che riguarda proprio Tommaso Verdini e Vito Bonsignore, imprenditore, e Massimo Simonini, ex amministratore delegato di Anas. Secondo le accuse dei pm Verdini e altri promettevano incarichi ufficiali in Anas o in controllate oppure in altre società private in cambio della messa a disposizione delle loro funzioni pubbliche. Nel febbraio 2022 il tribunale di sorveglianza, informato degli incontri di Verdini, ha deciso di non revocargli i domiciliari. L’ordinanza arrivava in seguito alla lettera di Verdini a Marcello Dell’Utri in cui spiegava la sua strategia per far eleggere Silvio Berlusconi al Quirinale. Mentre secondo l’avvocato di Verdini l’incontro con l’ex Udc Lorenzo Cesa sarebbe invece stato frutto di una casualità.

Il sottosegretario smemorato

Freni, ascoltato da Valeria Pacelli sul Fatto di oggi, minimizza. Prima dice che la sera del primo incontro lui era in Commissione al Senato. Poi fa sapere che non conosceva gli obblighi di legge a cui doveva sottostare Verdini. Conferma, invece, gli incontri con il figlio di Denis: «A casa di Tommaso Verdini ci sono andato mille volte. È un palazzo dove peraltro utilizzavamo saltuariamente un appartamento per incontri di partito, anche con Matteo Salvini. Quindi non c’è nulla di strano che io andassi lì». Ma smentisce incontri in compagnia di Salvini: «Assolutamente no, mai». Infine, sugli argomenti in discussione negli incontri: «Una delle condizioni che ho posto quando sono stato nominato al Mef è di non dovermi occupare di nomine. È un tema che non mi interessa: mi occupo di politica economica».

Foto di copertina da: Il Fatto Quotidiano

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