Acclamato come se giocasse in casa, Giuseppe Conte è ospite del Partito democratico alla Festa dell’Unità di Ravenna. Con lui, sul palco, il presidente del Partito democratico, Stefano Bonaccini. Fatti gli elogi di circostanza e rimarcate le dovute differenze, i due leader si sono espressi riguardo alle prossime elezioni europee. O meglio, hanno commentato un’eventuale candidatura che riguarderebbe entrambi in prima persona. Per il numero uno del Movimento 5 stelle l’argomentazione è stata netta: «Io non mi candido. Noi abbiamo alcune usanze e vogliamo rispettarle». E ha spiegato: «Nel Movimento non accumuliamo gli incarichi. Ho fatto una campagna elettorale per la prima volta l’anno scorso e ho chiesto i voti per un mandato in Parlamento. Ora chiedere voti per il Parlamento europeo non mi sembrerebbe corretto».
Bonaccini, invece, si è mostrato più possibilista: «Farò quello che il Pd riterrà utile. Ho 56 anni e in Parlamento non ci sono mai andato, ma sto molto bene lo stesso». Per poi aggiungere e ribadire il concetto del servizio al partito: «In questo momento abbiamo l’impegno dell’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione, non ho mai chiesto cosa fare ma ho accettato di fare quello che nel partito è stato ritenuto utile». Intanto in tv, ai microfoni di Stasera Italia e sempre parlando di Europee, Matteo Renzi ha lanciato la sfida ad Antonio Tajani: «Il mio obiettivo è prendere voti a Forza Italia. Anche percheé una cosa è quando c’era Silvio Berlusconi, mentre oggi c’è Tajani. E la differenza, lo dico sempre, è tra Batistuta e Oscar Dertycia, per chi ama il calcio della Fiorentina…».
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