Il testamento Berlusconi è esecutivo, i cinque figli hanno firmato ad Arcore

La firma nella storica Villa San Martino. A Marina e Pier Silvio andrà la maggioranza e quindi il controllo di Fininvest

Firme e accordo raggiunto tra i cinque figli sull’eredità di Silvio Berlusconi, con la firma agli atti questo 11 settembre. I figli di Silvio, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi hanno accettato il testamento del padre, ultime volontà con le quali il fondatore di Forza Italia e del Biscione ha assegnato ai maggiori Marina e Pier Silvio la maggioranza e il conseguente controllo dell’impero, specie sul lato societario. La firma, sulla quale si è lavorato dalla morte di Berlusconi del 12 giugno scorso per arrivare a un’accettazione senza beneficio di inventario, è avvenuta presso la Villa San Martino di Arcore. Ora il testamento è esecutivo sugli oltre cinque miliardi di valore del patrimonio, con la conferma di una forte unità famigliare.


Cosa hanno accettato i figli di Silvio Berlusconi

Gli eredi accettano pienamente il testamento del padre, con le ultime volontà indicate dal fondatore di Fininvest che prevedono ai figli Marina e Pier Silvio la maggioranza e quindi il controllo del gruppo, per un valore stimato in almeno cinque miliardi. L’accettazione delle ultime volontà di Berlusconi si svolgerà nella villa San Martino di Arcore, dove la procedura sarà completata senza beneficio di inventario da parte di alcuno, un’opzione che altrimenti avrebbe allungato e di parecchio i tempi sull’esecutività del testamento. Dopo settimane di messaggi distensivi da parte della famiglia Berlusconi, arriva così la conferma dello scontro evitato tra i due gruppi, in attesa che siano chiariti i dettagli sui ruoli nella gestione del gruppo Fininvest da parte dei fratelli minori, Barbara, Eleonora e Luigi.


La fase due

Dopo le firme sugli atti, scatterà quindi la fase due, come ricorda il Corriere della Sera. Saranno suddivise le quote in base alle indicazioni emerse dal testamento, con un possibile parziale riassetto societario al vertice e nella governance del patrimonio. Così come saranno chiarite le modalità con cui si svolgeranno i lasciti da parte di Silvio Berlusconi in favore del fratello Paolo, beneficiario di 100 milioni, la compagna Marta Fascina, 100 milioni, e l’amico ed ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, 30 milioni. L’eredità di Silvio Berlusconi prevede oltre cinque miliardi per i cinque figli tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli e opere d’arte, oltre che liquidità. Quota più importante è in Fininvest, con 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che salgono a quattro miliardi se si considerano anche le quote di Mfe-Mediaset in altri gruppo, come Ei Towers e Prosieben. 700 milioni di euro è invece il patrimonio immobilitare, per lo più detenuto dalla holding Dolcegrado. Agli eredi vanno anche gli yacht e i tantissimi quadri che negli anni l’ex premier aveva comprato.

La divisione

Marina e Pier Silvio avranno in due il 53% del patrimonio, con il conseguente controllo attraverso Fininvest sulle quote delle società. A Barbara, Eleonora e Luigi è stata lasciata un’importante disponibilità personale. Escluse dal testamento le due ex mogli, da cui Berlusconi aveva divorziato. Fininvest detiene il 48,6% di Mfe-Mediaset (blindata con circa il 50% dei diritti di voto), il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, con il gruppo televisivo che conserva tra le partecipate anche il 40% di Ei Towers e quasi il 30% della tedesca Prosieben. Restano ancora i rumors su una possibile cessione del Monza, smentiti nelle ultime ore da Adriano Galliani. E infine quelli su Ei Tower, che potrebbe partecipare alla fusione con Rai Way.

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