Incidente Mestre, bus cade dal cavalcavia e prende fuoco: «Almeno 21 morti tra cui due bambini». Tra le vittime turisti ucraini e tedeschi – I video

I feriti sarebbero 18, alcuni in condizioni gravi: il pullman era stato preso in affitto da un campeggio per il servizio navetta

È di 21 morti e 18 feriti – di cui 5 gravi – il drammatico bilancio dell’incidente che martedì 3 ottobre, intorno alle 20, ha coinvolto un pullman a Mestre, nel Veneziano. Lo ha comunicato la Prefettura ai soccorritori. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ai microfoni di RaiNews, sembra che a bordo del mezzo ci fossero «molti stranieri, anche dei bambini. Abbiamo trovato dei documenti ucraini. Stanno estraendo gli ultimi corpi». La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo di indagine per individuare le cause della tragedia. Sul logo del disastro è arrivato anche il procuratore capo, Bruno Cherchi


Dove era diretto il pullman

A differenza di quanto appreso in un primo momento, il bus non svolgeva servizio di linea: era un mezzo Ncc, probabilmente elettrico, noleggiato dal campeggio ‘Hu’ di Marghera per i suoi ospiti, che sono prevalentemente stranieri. La struttura si trova all’inizio della strada Romea e fornisce un servizio di navetta per Venezia, che parte giusto davanti all’ingresso. Al momento il campeggio è chiuso e gli addetti non rilasciano dichiarazioni.


Un’immagine del Camping Hu

Il pullman appartiene alla società “La Linea”, che normalmente effettua il collegamento tra il campeggio e Venezia. «Il mezzo interessato è un autobus di linea di un’azienda privata che stava effettuando un cosiddetto servizio atipico, trasportando turisti da Venezia a Marghera. Supponiamo che molte vittime siano turisti stranieri», ha dichiarato il prefetto di Venezia Michele di Bari.

Le vittime

Secondo Il Gazzettino, sebbene tutti i numeri e i dettagli sono in aggiornamento e lo saranno fino alla fine delle operazioni di soccorso, si contano già 19 deceduti sul posto e 2 in ambulanza. Tra essi c’erano 5 cittadini ucraini, un tedesco, e l’autista del mezzo. Quest’ultimo era di nazionalità italiana, originario di Treviso, e secondo quanto dichiarato dall’assessore alla viabilità di Venezia aveva 40 anni, e diversi di esperienza come conducente. Tra i passeggeri ci sarebbero stati invece, come già detto, un gruppo di cittadini ucraini e alcuni cittadini tedeschi e francesi. La circostanza è emersa dopo il rinvenimento di passaporti relativi alle due nazionalità.

E a distanza di pochi minuti è arrivata la conferma dell’ambasciata di Kiev a Roma: «Sì, secondo le informazioni a noi disponibili sono stati trovati i documenti di cittadini ucraini», hanno dichiarato all’Ansa, aggiungendo però che al momento non hanno ulteriori informazioni. Una bambina di 4 anni sarebbe stata portata con elisoccorso a Padova. Ferita anche una donna di 50 anni, gravemente: sarebbe stata intubata, ustionata e con politraumi. Sia lei che la piccola sarebbero di nazionalità ucraina. I feriti in gravi condizioni sono 5, in totale sono 18. Tra loro, quattro sono minorenni: due bambini e due adolescenti.

La dinamica

Sempre stando a quanto riportato da Il Gazzettino, il mezzo ha sfondato la recinzione del cavalcavia Vempa, sul cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4, è precipitato per circa 10 metri sui cavi dell’elettricità e ha preso fuoco, finendo sul fondo con binari ferroviari che si trova accanto alla strada. La dinamica dell’incidente è però ancora in fase di ricostruzione, e per ora si possono solo fare ipotesi. Tra queste, la più accreditata al momento è che si sia trattato di un malore del conducente.

Sul posto sono subito arrivati i soccorritori, decine di mezzi dei vigili del fuoco e le autoambulanze. Il traffico nei dintorni di via dell’Elettricità è rimasto bloccato ed è stata sospesa la linea ferroviaria tra Mestre e Venezia. La Usl 3 di Venezia ha immediatamente attivato il protocollo delle «grandi emergenze» che prevede la messa a disposizione di tutti i pronto soccorso degli ospedali e il richiamo al lavoro di personale di rinforzo.

Zaia: «Ogni risorsa possibile per prestare il massimo dell’assistenza»

Sulla vicenda non si è fatto attendere il commento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Sono state impiegate più di 20 ambulanze e sul posto è stato fatto convergere anche l’elisoccorso di Treviso – ha assicurato -. Le vittime ed i feriti sono di varie nazionalità, non solo italiani: sono ancora in corso le operazioni di estrazione e riconoscimento delle salme, ad opera dei Vigili del Fuoco, della Questura e dei sanitari, che ringrazio per i loro sforzi». «Esprimo sin da ora – ha proseguito Zaia – il cordoglio dell’intera Regione Veneto a tutte le famiglie che in queste ore stanno vivendo un pesantissimo lutto o sono provate dalle condizioni dei loro cari feriti». Il Presidente della Regione conclude: «Ho chiesto all’intera nostra sanità di mettere in campo ogni risorsa possibile per prestare il massimo dell’assistenza».

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