Cogoleto, avevano votato facendo il saluto romano: ora si offrono di pagare i viaggi ad Auschwitz

I tre consiglieri comunali di minoranza del comune genovese hanno inviato una lettera di scuse e si sono offerti di risarcire l’amministrazione e l’associazione Treno della Memoria di Torino

Hanno inviato una lettera di scuse e hanno offerto un risarcimento al Comune di Cogoleto, in provincia di Genova, e all’associazione “Treno della memoria” di Torino per pagare i viaggi ad Auschwitz. I consiglieri comunali di minoranza del comune – Valeria Amadei (Fratelli di Italia), Francesco Biamonti (Lega) e Mauro Siri (indipendente) – che nel 2021 avevano votato alcuni ordini del giorno con il saluto romano proprio il 27 gennaio, giorno della Memoria, hanno avanzato queste proposte per concludere il processo a loro carico. I tre sono infatti indagati per la violazione della legge Mancino del 1993 che condanna gesti e slogan di matrice nazifascista. L’ipotesi di trattativa è emersa alla prima udienza del processo. In seguito allo scoppio del caso, Siri e Baiamonti si erano poi dimessi. Tutti i consiglieri si erano comunque difesi sostenendo che non fosse loro intenzione riproporre il saluto fascista. Siri, assistito dall’avvocato Alessandro Sola, ha affermato di essere da sempre antifascista e che il braccio teso si spiegava da una sua difficoltà nel piegarlo. Baiamonti e Amedei, seguiti dai legali Giacomo Gardella e Mauro Frigerio, hanno spiegato che era solo un «voto scomposto». Per il pm Cardona Albini, il loro gesto andava comunque catalogato come un gesto criminoso perché «da consiglieri di minoranza compivano manifestazioni usuali ai gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione, o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».


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