Germania, arrestato l’uomo sospettato di aver rubato la croce in oro di Papa Ratzinger. La polizia: «Non vuole dire dove si trova»

Il 53enne di nazionalità ceca avrebbe infranto la teca della chiesa di Traunstein, in Baviera, a cui il papa emerito aveva lasciato in eredità l’oggetto

C’è un sospettato per il furto della croce pettorale del defunto papa emerito Benedetto XVI. L’ex pontefice aveva lasciato l’oggetto in eredità alla chiesa di St. Oswald di Traunstein, in Baviera, dove Ratzinger aveva vissuto da giovane. Oggi, venerdì 6 ottobre, la polizia regionale ha annunciato che un uomo è stato arrestato per il furto. Si tratta di un 53enne di nazionalità ceca, con vari precedenti – fanno sapere le autorità bavaresi – per reati contro la proprietà in Germania e in altri Paesi europei. Sarebbe stato lui, secondo la polizia, a infrangere la teca incassata nel muro il 19 giugno scorso e rubare la croce pettorale del papa emerito. «Il sospettato tace su dove si trovi la croce», ha aggiunto la procura bavarese. E intanto la polizia tedesca ha offerto «una ricompensa di 1.000 euro» per informazioni che portino al ritrovamento dell’oggetto.


Durante il suo pontificato, Benedetto XVI possedeva diverse croci pettorali. Quella donata alla chiesa di Traunstein, e poi rubata, era riservata alle occasioni speciali, come le messe papali nella Basilica di San Pietro o i ricevimenti importanti. Secondo le ricostruzioni della polizia tedesca, chiunque abbia rubato la croce ha anche forzato la teca incassata nel muro e svuotato la scatola di raccolta della chiesa per intascarsi il denaro contenuto all’interno. Sulla croce pettorale del papa emerito, probabilmente placcata in oro, era incastonata anche una pietra preziosa. All’indomani del furto, un portavoce della polizia bavarese aveva parlato di un «danno immateriale enorme per la Chiesa cattolica».


Credits foto: ANSA/Ettore Ferrari | Un dettaglio della croce e dell’anello che indossa papa Benedetto XVI mentre parla con i giornalisti sull’aereo diretto a Lisbona (11 maggio 2010)

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