Guerra Israele-Gaza, la questione arriva in Parlamento. Ma niente mozione bipartisan

Secondo la versione di Francesco Boccia (Pd), nonostante il tentativo di predisporre un testo unitario, «il centrodestra ha preparato un una propria risoluzione»

Sono finiti in un vicolo cieco i tentativi di produrre un testo unanime, tra maggioranza e opposizioni, che condannasse Hamas ed esprimesse ufficialmente la posizione del Parlamento italiano. La compattezza è venuta meno, sembrerebbe, su questioni relative alla proporzionalità nella risposta di Israele all’aggressione subita. È Francesco Boccia, capogruppo del Partito democratico a Palazzo Madama, a ricostruire le fasi della trattativa che non è andata a buon fine. Il senatore Dem, fino alla serata di ieri, 10 ottobre, avrebbe lavorato in prima persona con l’omologo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan. «Volevamo costruire una posizione unitaria del Parlamento italiano, in stretto contatto con il governo e con la maggioranza». A un certo punto, però, «la maggioranza ci ha comunicato di aver preparato un proprio testo di risoluzione. A questo punto abbiamo deciso di predisporre una nostra risoluzione». Secondo alcune fonti parlamentari riportate dalle agenzie, le opposizioni avrebbero ravvisato delle «tensioni nel centrodestra» perché non tutti i partiti valutavano opportuno scrivere una mozione unitaria.


Lo stesso ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che nel pomeriggio riferisce alle Camere sulla situazione in Medio Oriente, ha fatto intendere che ci fossero delle difficoltà nell’accordo tra i capigruppo. Se Matteo Richetti di Azione e Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova di +Europa hanno fatto appello alle altre forze parlamentari affinché «una condanna senza esitazioni» fosse espressa all’unanimità nelle due camere, il Pd ha preparato una controproposta alla mozione che il centrodestra potrebbe presentare in autonomia: «Non conosciamo il testo della maggioranza. A questo punto abbiamo deciso di predisporre una nostra risoluzione che mettiamo a disposizione delle altre forze di opposizione e del governo», ha aggiunto sempre Boccia. E a un accordo bipartisan, sembra aver chiuso definitivamente Angelo Bonelli, di Alleanza verdi sinistra: «No, la mozione con il governo non si fa». Infine, è Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, a dissipare ogni dubbio: «Ci saranno più risoluzioni ma le parti di ciascuna che sono condivisibili verranno votate in modo incrociato».


L’intervento di Tajani

Il ministro degli Esteri, rivolgendosi all’Aula di Montecitorio – a seguire si recherà al Senato – ha voluto chiarire dal principio la posizione del governo: «Per questa folle spirale di violenza è chiaro che c’è un solo ed unico responsabile che è Hamas. Il gruppo terroristico ha rivendicato la paternità dell’attacco e lanciato l’appello ad altre formazioni militari radicali ad unirsi alla mobilitazione contro Israele». Poi ha parlato del rafforzamento della sicurezza per la comunità ebraica in italia e del rientro dei cittadini italiani che si trovavano e si trovano ancora in Israele. Sulle mozioni da votare dopo le sue comunicazioni, nonostante appare ormai irraggiungibile l’unanimità su un singolo testo, Tajani ha voluto esprimere un ultimo auspicio: «Un’azione così brutale e irresponsabile deve essere condannata senza alcuna ambiguità. Israele è una Nazione sovrana che ha diritto di esistere e difendersi da chi vuole cancellarla dalla carta geografica, ha il diritto di vivere in pace e sicurezza. Auspico che dal Parlamento arrivi un messaggio unitario in tal senso».

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