Crosetto avverte dopo il raid in Israele: «Perché la Russia potrebbe inserirsi»

In Italia intanto rinforzati i controlli a protezione di obiettivi sensibili, come quartieri ebraici e ambasciate. Il timore del ministro della Difesa: «Questi eventi possono comportare una scia di antisemitismo»

Sarà inevitabilmente «molto dura» la reazione di Israele all’attacco di Hamas secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, che al Corriere della Sera dice di temere un allargamento del conflitto, con il possibile coinvolgimento anche della Russia. «Giorni fa ho detto che mi preoccupava l’Iran forse più dell’Ucraina – ha spiegato Crosetto – Hamas non è storicamente vicino all’Iran, ma viviamo una fase in cui si saldano elementi e si individuano nemici comuni». Quella subita da Israele è una «ferita profondissima – aggiunge Crosetto – La reazione non può che essere forte, riaprendo un fronte in cui si inseriscono tutti gli altri attori che negli ultimi due anni hanno contribuito a destabilizzare il mondo». Secondo il ministro della Difesa, in Medio Oriente ora sono sempre di più «gli elementi di instabilità: dalla Siria al Libano e Iran e Russia possono avere interesse a destabilizzare l’area». Il timore è anche per per i 1.200 soldati italiani della missine Unifil al confine tra Israele e Libano. E l’allerta dopo il raid dei terroristi palestinesi non risparmia neanche l’Italia: «Perché purtroppo questi eventi possono comportare una scia di antisemitismo».


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