Continua l’attacco di Hamas a Israele: «Lanciati 150 razzi». Salgono i morti: 232 le vittime palestinesi e 150 quelle israeliane. Netanyahu: «Siamo in guerra» – Il video

Ferma condanna della comunità internazionale. Abu Mazen: «Distrutto il processo di pace»

Non c’è tregua tra Israele e Palestina. Decine di missili stanno viaggiando in questi minuti dalla Striscia di Gaza verso Tel Aviv. Ad annunciare l’attacco è l’ala militare del movimento palestinese Hamas, le Brigate Al-Qassam. Continua ad aggravarsi il bilancio dei morti degli attacchi israeliani su Gaza : secondo le autorità locali le vittime sono almeno 232. Ed è salito ad oltre 150 il numero dei morti israeliani dopo l’attacco a Gaza si stamane mentre i feriti sono 1.100. Lo riportano le tv israeliane. Numerose le esplosioni in cielo per l’intercettamento dei razzi da parte dell’Iron Dome. Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid si è offerto di formare un governo congiunto di emergenza. L’offerta è stata presentata al primo ministro Benjamin Netanyahu. «La nostra gente è stata svegliata dal suono delle sirene, degli spari e delle esplosioni. Gli attacchi missilistici contro civili innocenti sono implacabili. Il mondo intero deve stare dalla parte di Israele mentre ci difendiamo dal terrorismo», ha affermato Lapid. Netanyahu e gli alti funzionari della sicurezza si sono riuniti oggi per un incontro di emergenza. «Gli Stati Uniti sono con Israele, al suo fianco», afferma il presidente degli Stati Uniti Joe Biden definendo l’attacco come inconcepibile.


Per Abu Mazen è stato distrutto il processo di pace

L’Autorità nazionale palestinese torna ad accusare Israele di aver «distrutto il processo di pace». Lo ha affermato il ministero degli esteri di Abu Mazen in un comunicato rilanciato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Le ragioni della esplosione nella Regione vanno ricercate «nella assenza di una soluzione della questione palestinese per 75 anni, nella continuazione della politica di doppio-standard della comunità internazionale, nel suo silenzio di fronte alle pratiche criminali e razziste delle forze di occupazione israeliane, e nella continuazione della ingiustizia e della oppressione» si legge nella nota.


La condanna dell’Onu

«Questo è un precipizio pericoloso e faccio appello a tutti affinché si tirino indietro dal baratro», ha detto il coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, sulla situazione in Israele esprimendo profonda preoccupazione per i civili. «Condanno con veemenza l’assalto su più fronti di questa mattina» ha aggiunto, che ha provocato «scene orribili di violenza e molte vittime e feriti israeliani. Sono attacchi atroci contro i civili e devono essere fermati immediatamente». Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà una riunione di emergenza a porte chiuse domani pomeriggio alle 15, le 21 italiane, sulla situazione in Medio Oriente dopo i drammatici attacchi a Israele. Lo comunica il Palazzo di Vetro.

Mattarella e il messaggio al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce in un messaggio al Presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog «la più ferma e convinta condanna» del «proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura – da tutti auspicata e avvertita come necessaria – tra israeliani e palestinesi». «Ho appreso – scrive Mattarella ad Herzog – con profonda costernazione la notizia dell’attacco che dall’alba di questa mattina ha coinvolto diverse regioni dello Stato di Israele. In queste drammatiche circostanze giungano a Lei, Signor Presidente, e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia. Siamo sinceramente vicini al lutto delle famiglie delle vittime e auguriamo ai numerosi feriti un pronto e completo ristabilimento». «Desiderio altresì ribadire la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura – da tutti auspicata e avvertita come necessaria – tra israeliani e palestinesi», conclude.

Vertice a Palazzo Chigi

Riunione a Palazzo Chigi, presieduta da Giorgia Meloni, sulla drammatica situazione in corso in Israele. All’incontro hanno partecipato i vertici dei servizi, i ministri Tajani, Piantedosi e Crosetto, il sottosegretario Mantovano, nonchè l’ambasciatore Francesco Maria Talò, consigliere diplomatico della premier. Nel corso della riunione è stato fatto un approfondimento di quanto accaduto nelle ultime ore, sia a livello diplomatico che di intelligence. Il governo segue con preoccupazione l’evolversi della situazione, in stretto collegamento con le istituzioni Ue.

I fatti: dal primo allarme alla controffensiva

Le sirene di allarme hanno cominciato a suonare nella zona centrale e nel sud di Israele fino a Gaza oggi, 7 ottobre 2023. Dalla prima mattina la popolazione vede nutriti lanci di razzi verso Israele, parte dei quali sono intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome. L’attacco – riferiscono fonti locali – è iniziato nella prima mattina mentre i bambini si stavano andando a scuola. Sono subito rientrati nelle loro case mentre le strade – secondo le fonti – si stanno svuotando. Ieri decine di migliaia di sostenitori della Jihad islamica si erano raccolti in piazza a Gaza per celebrare l’anniversario della fondazione del movimento. Intanto le sirene suonano anche a Tel Aviv. Secondo l’esercito alcuni razzi sono stati lanciati da Gaza verso il sud e il centro di Israele. In un comunicato il ministero della Difesa ha fatto sapere che l’esercito israeliano è «pronto alla guerra». Ha richiamato i riservisti e dichiarato lo stato d’allerta. Il sistema di difesa israeliano ha risposto agli attacchi. Cinque soldati israeliani sarebbero stati rapiti da Hamas.

Il portavoce militare

Un portavoce militare ha raccomandato ai cittadini del sud e del centro di Israele di «restare nelle aree protette e seguire le istruzioni del Centro di comando interno». I servizi di pronto soccorso israeliani, citati dai media, hanno riferito di un ferito leggero nella cittadina di Yavne, nel centro del Paese, a causa del lancio di razzi da Gaza. Israele ha mantenuto un duro blocco contro la Striscia di Gaza da quando il gruppo militante Hamas ha preso il potere nel 2007. Intanto Hamas ha promesso un «annuncio importante» attraverso il suo capo militare Muhammad Deif. Fonti locali aggiungono che dagli altoparlanti delle moschee sono diffusi messaggi di tripudio. Fra questi: «Abbiamo sorpreso il nemico. È una grande vittoria della resistenza armata». La Jihad Islamica sta combattendo con Hamas.

L’operazione “Alluvione Al-Aqsa”

Un video che circola sui social media mostra uomini vestiti di nero con fasce bianche che sparano con armi a canna lunga da un furgone contro una pattuglia israeliana in mezzo alla strada. Secondo i media si tratterebbe di milizani palestinesi armati provenienti da Gaza. Intanto continuano da un’ora i lanci di razzi. Il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza Mohammad Deif ha annunciato l’inizio della operazione “Alluvione al-Aqsa”: «Abbiamo avvisato più volte il nemico sionista – ha detto Deif – ma abbiamo sempre avuto dei rifiuti». Deif ha precisato che la operazione rappresenta una reazione «alla profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme». E al costante rifiuto da parte di Israele di «liberare i nostri prigionieri». Ha affermato che i miliziani hanno avuto ordine di «non uccidere donne e bambini». Ha anche fatto appello a tutti i palestinesi di unirsi alla lotta armata. «Il nemico – ha detto – è più debole di quanto non si pensi». Questo testo è stato diffuso sul web da Hamas che, come in passato, ha mostrato solo un profilo oscurato del volto di Deif. «Se avete un’arma tiratela fuori. Questo è il momento di usarla. Tirate fuori camion, auto, asce, oggi inizia la storia migliore e più onorevole», ha detto Deif.

Il nome e la moschea

Come si capiva dal nome dell’operazione “Al-Aqsa’s flood”, l’attacco a sorpresa di questa mattina contro Israele è stato deciso per «difendere la moschea di Al-Aqsa» a Gerusalemme. Lo ha spiegato il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, citato dalla stampa israeliana. I militanti, ha spiegato, «stanno conducendo una campagna eroica volta a difendere la Moschea di Al-Aqsa, i luoghi santi e i prigionieri». Quindi, la ragione principale dell’attacco è «l’aggressione contro la moschea Al-Aqsa» da parte degli israeliani, che dura da molti mesi e si è accentuata nei giorni scorsi.

Gli ostaggi

Hamas afferma di aver rapito 35 israeliani, tra civili e militari. Lo riportano i media israeliani, che aggiungono come Hamas avrebbe anche pubblicato foto che mostrano miliziani armati catturare soldati israeliani nel corso di un attacco a una base militare sul confine con la Striscia di Gaza. Secondo il sito di notizie Ynet, il movimento ha annunciato di aver preso in ostaggio «almeno 35 israeliani» dopo «l’infiltrazione delle sue forze in Israele». Intanto alcune esplosioni sono state udite nel centro di Gaza. L’esercito israeliano aveva annunciato un bombardamento in risposta all’attacco. Israele – dove oggi è shabbat e l’ultimo giorno del lungo periodo di festività religiose – è stato colto di sorpresa così come avvenne – hanno fatto notare analisti – nella Guerra di Kippur di 50 anni fa che si svolse in questa data. Non solo in queste ore Hamas rivendica di aver catturato il comandante israeliano Nimrod Aloni. Ma fonti israeliane parlano di informazioni ancora «poco chiare e non confermate».

Le “infiltrazioni”

Il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Yoav Gallant stanno incontrando i responsabili della sicurezza e militari. Intanto, i Servizi di pronto soccorso hanno riferito di una donna anziana ferita in modo grave nell’area di Gederot (vicino Ashkelon). Alcuni analisti segnalano che l’attacco da Gaza avviene quasi nella stessa data di ottobre del 1973 quando l’Egitto e attaccò Israele nel giorno di Kippur. L’esercito parla anche di «infiltrazioni» di una serie di uomini nel territorio di Gaza. Secondo l’esercito «un certo numero di terroristi sono penetrati in territorio israeliano da Gaza. Gli abitanti della zona devono restare nelle loro abitazioni». La polizia parla di 60 infiltrati. Sul web si sono intanto diffuse immagini – la cui autenticità non è stata ancora confermata – che mostrano miliziani palestinesi in volo da Gaza verso Israele con deltaplani. Secondo i media anche le città di Netivot e Ofakim sono state “infiltrate”. Il premier di Israele Netanyahu ha parlato in mattinata: «Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un’operazione, è proprio una guerra». Il premier ha aggiunto di aver dato l’ordine all’esercito di richiamare i riservisti e di «rispondere alla guerra con irruenza e un’ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora- Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare. Vinceremo».

Gli attacchi

Secondo il Jerusalem Post la raffica di razzi ha colpito le zone centrali e meridionali di Israele e, riferisce il sito del giornale citando il servizio di soccorso Magen David Adom, almeno un razzo ha centrato un edificio nel consiglio regionale di Gederot, dove è morta una donna di 70 anni. Sempre qui è rimasto ferito un uomo di 52 anni. A Yavne è rimasto ferito un 20enne. Alcuni razzi sparati da Gaza hanno centrato nel Negev il villaggio beduino di Kseifeh. Lo ha detto alla televisione pubblica Kan il sindaco di quella località. Gli abitanti, ha aggiunto, non dispongono di rifugi in cui proteggersi durante attacchi di razzi. A Ofakim alcuni civili sarebbero stati presi in ostaggio.

«Stato di guerra»

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che Hamas «ha commesso un grave errore questa mattina e ha iniziato una guerra contro lo Stato di Israele. I soldati della Israel Defence Force stanno combattendo il nemico in tutti i luoghi in cui si sono infiltrati. Lo Stato di Israele vincerà questa guerra», ha promesso. Il capo della polizia israeliana Yaakov Shabtai ha parlato di «stato di guerra. Abbiamo 21 episodi in corso nel sud del Paese. Unità scelte della polizia sono state mobilitate ed inviate nella zona degli scontri. La polizia ha inoltre eretto posti di blocco sulle arterie fra il sud ed il centro di Israele. Misure di sicurezza sono state approntate anche lungo la linea di demarcazione con la Cisgiordania e nelle città di Israele a popolazione mista di ebrei ed arabi».

Il presidente Herzog

Immagini dai social media ottenute dalla Cnn mostrano un incendio vicino a diversi edifici ad Ashkelon. Secondo Hamas sono stati colpiti «obiettivi del nemico, aeroporti e postazioni militari con 5 mila razzi». Il presidente di Israele Isaac Herzog ha detto che il paese «attraversa un momento molto difficile. Ma possiamo sconfiggere tutti coloro che vogliono farci del male». Herzog si è schierato con comandanti e soldati delle Idf e a tutte le forze di sicurezza e ai servizi di soccorso: «Mando il mio incoraggiamento e la mia forza a tutti gli abitanti di Israele che sono sotto attacco».

L’Operazione Spade di ferro

L’esercito israeliano ha richiamato in servizio decine di migliaia di riservisti, secondo quanto ha appreso la televisione pubblica Kan. Si tratta, secondo l’emittente, dell’inizio dell’Operazione Spade di ferro. L’esercito ha confermato il lancio di almeno 2200 razzi da Gaza. «Sono in corso combattimenti in sette località di Israele», ha aggiornato la emittente. Intanto le sirene tornano a suonare a Tel Aviv.

Video da: OsIntDefender su Twitter

Foto copertina Ansa EPA/HAITHAM IMAD

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