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I partiti si spaccano sulla guerra: alla Camera passano quattro risoluzioni diverse. I distinguo su fondi a Hamas e processo di pace

10 Ottobre 2023 - 19:22 Redazione
Salta l'accordo su una mozione unitaria. Passano il testo della maggioranza e tre diverse delle opposizioni

Tutti solidali con Israele dopo l’attacco di Hamas, tutti impegnati a evitare che il Medio Oriente esploda e che la pace diventi tabù. Ma ciascuno con parole sue. Dopo lunghe trattative tra i capigruppo delle principali forze politiche, è sfumata l’ipotesi che il Parlamento votasse un’unica mozione riguardo ai fatti in Medio Oriente. E le stesse opposizioni si sono divise al loro interno. Alla Camera nel pomeriggio di oggi, martedì 10 ottobre, dopo l’informativa del ministro Antonio Tajani sulla guerra, sono così passate quattro diverse risoluzioni: una proposta dalla maggioranza, una dal Terzo Polo, una da +Europa ed una da Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra. La risoluzione di maggioranza, approvata con 299 voti, ha messo l’accento – condanna dell’azione terroristica del 7 ottobre a parte – in particolare sulla necessità di «evitare che arrivino fondi ad Hamas – attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati – che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all’odio verso Israele». Sarebbe stato questo passaggio, considerato irrinunciabile dal centrodestra, a costituire lo scoglio che ha impedito si consolidasse il sostegno alla mozione anche di tutte le opposizioni. La risoluzione, a firmata dai capigruppo di maggioranza capigruppo Foti, Barelli, Molinari, Lupi, chiede anche all’esecutivo di impegnarsi per «sviluppare un’azione diplomatica con i principali partner e attori regionali per evitare l’escalation del conflitto».

Le mozioni delle opposizioni

Di segno simile le risoluzioni presentate rispettivamente da +Europa e Terzo Polo e approvate anch’esse alla Camera. La prima, firmata da Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, impegna il governo a «cooperare per il disarmo e la disarticolazione dell’organizzazione terroristica di Hamas» e a «ricostruire un processo di pace che riaffermi il diritto d’Israele e Palestina a coesistere sulla base dello spirito e della lettera degli accordi di Oslo per l’obiettivo ‘due popoli due Stati’». La mozione del Terzo Polo impegna il governo ad attivarsi affinché l’Italia partecipi a «ogni iniziativa per evitare l’escalation militare, garantire il diritto di Israele ad esistere e a difendersi», oltre che a fornire supporto e aiuti alle popolazioni colpite «evitando ogni forma di finanziamento che possa supportare l’attività delle organizzazioni terroristiche» e ancora a «seguire con attenzione la situazione dei cittadini italiani presenti e a garantire un positivo esito delle procedure di rientro». La risoluzione presentata da Pd, M5S e Avs, infine, chiede che il governo si attivi «immediatamente affinché l’Italia partecipi e sostenga ogni iniziativa sia in seno all’Ue che, insieme ai nostri alleati e alle organizzazioni internazionali, consenta di giungere alla liberazione di tutti gli ostaggi, di evitare l’escalation militare, di proteggere le popolazioni civili e garantire ad Israele il diritto a esistere e a difendersi», e a mettere in campo «ogni sforzo per ricostruire un processo di pace sulla base dello spirito degli Accordi di Oslo, per l’obiettivo dei ‘due popoli e due Stati’». Espunta dal testa risulta una parte della risoluzione che intendeva stigmatizzare gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania: votata a parte, è stata respinta con 122 sì e 172 no.

Convergenze parallele al Senato

Poche ore dopo, anche al Senato, dopo l’informativa di Tajani, sono state messe ai voti e approvate tre diverse risoluzioni sugli attacchi di Hamas contro Israele: votate però queste all’unanimità o quasi. Una avanzata dalla maggioranza con parere favorevole del governo (152 sì, nessun no e 2 astenuti); una da Azione e Italia Viva, di Az-Iv (identico esito) e una terza delle altre opposizioni (Pd, M5s, Avs, Aut): votata per parti separate perché il governo non ne ha condiviso uno dei punti, la parte con parere favorevole è passata all’unanimità. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha comunque voluto sottolineare l’unità di intenti di fatto di Palazzo Madama. «Ringrazio tutti i senatori per il comune senso di interpretazione di questa tragedia», ha detto La Russa.

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