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Ecco il pieno di benzina più lungo del mondo. Tre anni e mezzo per il pagamento del carburante dell’aereo ucraino che portò medici volontari contro il Covid

11 Ottobre 2023 - 20:09 Fosca Bincher
Il pieno di carburante Avio è stato fornito, quella che si è persa è la pratica amministrativa del saldo

La chiusura della pratica amministrativa porta la data del 5 ottobre 2023, giorno della sua pubblicazione da parte della Protezione civile italiana nella sezione «amministrazione trasparente» della presidenza del Consiglio dei ministri. Nella nota si informa del pagamento avvenuto della somma di 1.036,63 euro alla società Air BP Italia. È il controvalore di un pieno di carburante per un aereo di non grandi dimensioni. Alla pompa però quel carburante era stato erogato tre anni e mezzo prima, il 23 aprile 2020. È probabilmente il pieno più lungo della storia. A beneficiarne allora era stato un velivolo militare ucraino- un Antonov 72- che il presidente Volodymyr Zelensky aveva inviato a Giuseppe Conte il 4 aprile precedente come aiuto dell’Ucraina all’Italia alle prese con le drammatiche prime settimane dell’epidemia Covid. A bordo dell’aereo c’erano 20 sanitari ucraini- 13 medici e 7 infermieri, specializzati in terapia intensiva che avrebbero dato una mano ai colleghi italiani nei reparti Covid degli ospedali marchigiani.

(La foto che accompagnò l’annuncio di Zelensky sull’invio di sanitari volontari all’Italia per combattere il Covid)

L’accordo sul pieno di benzina e la burocrazia

Nell’accordo che era poi stato perfezionato dai ministri degli Esteri dei due paesi- Luigi Di Maio e Dmytro Kuleba, l’Italia si era impegnata a fornire il pieno di benzina per il solo volo di ritorno dei 20 sanitari che erano arrivati a Pratica di Mare e poi sarebbero ripartiti dall’aeroporto marchigiano di Falconara Marittima. Il pieno di carburante Avio è stato fornito effettivamente il mattino del 23 aprile 2020 a Falconara Marittima dalla società Air BP Italia che lì effettuava quel servizio. I patti, quindi, sono stati rispettati e i sanitari ucraini sono rientrati in patria accompagnati sulla pista di partenza da tutte le autorità italiane che non finivano di ringraziarli.

Quella che si è persa e ha fatto un giro incredibile è la pratica amministrativa del saldo di quel pieno di carburante, che è finita nel vortice della burocrazia italiana fino alla sua chiusura formale la bellezza di tre anni e mezzo dopo. D’altra parte il decreto per stabilire quel pagamento cita come presupposto la bellezza di 36 leggi, decreti e ordinanze (necessarie per erogare quel pieno di carburante) oltre l’accordo di cooperazione internazionale fra Italia e Ucraina in base al quale «l’assistenza fornita nel periodo 4-22 aprile è completamente gratuita, fatta eccezione per i costi del carburante da impiegare per il volo di ritorno del personale medico in Ucraina».

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