Caccia al piccolo meteorite caduto in Sardegna: secondo gli esperti potrebbe avere 5 miliardi di anni

Il frammento dovrebbe trovarsi vicino ad Armungia. L’avvertimento dell’Inaf: «Se lo trovate, non toccatelo»

È nero, ha una superficie opaca, pesa 160-200 grammi ed è poco più grande di una pallina da ping pong. Corrisponde a queste caratteristiche il meteorite che l’8 ottobre, poco prima della mezzanotte, è atterrato vicino al centro abitato di Armungia, in Sardegna. La rete Prisma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ha individuato quello che gli esperti chiamano fireball, ovvero la scia luminosa dovuta alla caduta di un meteorite. Del meteorite sappiamo quando e dove è caduto, ma ancora nessuno è riuscito a trovarlo. E il fatto che si tratti di un oggetto dal diametro di 4-5 centimetri di certo non aiuta le ricerche. Le coordinate dell’avvistamento e lo studio della direzione e della velocità dei venti suggeriscono che il meteorite dovrebbe trovarsi circa 1 chilometro a nord-ovest del centro di Armungia.


Grazie alle riprese della rete Prisma, gli astrofisici dell’Inaf hanno poi potuto ricostruire la traiettoria del meteorite. L’episodio ha suscitato grande interesse tra gli scienziati perché si crede che abbia origini molto antiche. Secondo le prime ricostruzioni, il frammento orbitava tra Venere e Marte e potrebbe essere un residuo della nube primordiale che ha dato origine ai pianeti della Via Lattea circa 5 miliardi di anni fa. Ancora non è chiaro se il meteorite è ancora intero o se si presenterà sotto forma di tanti piccoli sassolini di colore scuro. In ogni caso, gli esperti di Prisma hanno dato indicazioni molto chiare agli abitanti della zona e ai curiosi: «Se vi capita di passare nei boschi intorno ad Armungia, date un’occhiata al suolo alla ricerca di sassi di colore molto scuro, opachi e di qualche centimetro di diametro: potrebbe essere il meteorite. In questo caso non toccate niente, fate una foto con lo smartphone, prendete nota delle coordinate Gps e inviate il tutto via email al Project Office di Prisma (prisma_po@inaf.it)».


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