Per i cittadini extracomunitari previsto un «contributo di 2mila euro l’anno per curarsi con il Sistema sanitario nazionale»

Lo si legge in una nota del Mef, ma non sono specificate delle differenze fondamentali

Sei un cittadino extracomunitario ma risiedi in Italia? Vuoi usufruire del Sistema Sanitario Nazionale? Versa duemila euro l’anno. Per i cittadini extra Ue, che vivono nel nostro paese è previsto un contributo per l’iscrizione al SSN. Questa una delle misure previste dalla manovra. «Per i residenti stranieri cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea – si legge in una nota del Mef – si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari».


La situazione attuale

Al momento gli stranieri che soggiornano regolarmente in Italia, per un periodo superiore a tre mesi, che non hanno diritto all’iscrizione obbligatoria, sono tenuti ad assicurarsi contro il rischio di malattia, di infortunio e per maternità, mediante la stipula di una polizza assicurativa privata, ovvero, con iscrizione volontaria al SSN attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale. Questo contributo varia in base al reddito dichiarato. Si va a un’aliquota del 7,50% fino alla quota di reddito pari a € 20.658,28 e un’aliquota del 4% sugli importi eccedenti a € 20.658,28 e fino al limite di €. 51.645,69. Nei casi di motivi di studio e persone collocate alla pari il contributo annuale è generalmente pari a € 149,77 e 219,49 euro. Attualmente l’iscrizione al SSN è obbligatoria o volontaria. Le opzioni precedentemente illustrate, ovvero quelle contributive, sono previste nel caso di iscrizione volontaria. E tocca categorie particolari per esempio personale religioso, dipendenti stranieri di organizzazioni internazionali operanti in Italia, personale diplomatico o coloro che sono titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva e non svolgono alcuna attività lavorativa.


Hanno diritto invece all’iscrizione obbligatoria al Sevizio Sanitario Nazionale (SSN) tutti i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia e abbiano in corso regolari attività di lavoro subordinato o autonomo o siano iscritti nelle liste delle persone in cerca di occupazione presso i Centri per l’Impiego; quelli che soggiornano regolarmente e abbiano richiesto il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo, motivi familiari, per asilo, per protezione sussidiaria, per casi speciali, per protezione speciale, per cure mediche/gravidanza (articolo 19, comma 2, lettera d-bis del T.U.286/98), per richiesta di asilo, per attesa adozione, per affidamento, per acquisto della cittadinanza; quelli che siano in attesa del primo rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per motivi familiari
I minori stranieri non accompagnati, anche nelle more del rilascio del permesso di soggiorno, a seguito delle segnalazioni di legge dopo il loro ritrovamento nel territorio nazionale e comunque tutti i minori indipendentemente dallo stato di regolarità del soggiorno, con conseguente diritto al pediatra di base da 0 a 14 anni e al medico di medicina generale da 14 a 18 anni. L’iscrizione al Ssn obbligatoria è gratuita e si effettua presso il presidio Asl competente per la zona di domicilio o residenza. Consente di scegliere un medico fra la lista di quelli di base disponibili. Il cittadino straniero, se non esente dal pagamento del ticket, pagherà le prestazioni come le paga il cittadino italiano. Quello che non viene ben specificato nella nota Mef è se la nuova disposizione è prevista solo per l’iscrizione volontaria al SSN (e allora si tratterebbe, conti alla mano, di qualche maggiorazione) o se il contributo è previsto anche per chi rientra nella categoria di iscrizione obbligatoria.

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