Stellantis dopo settimane di scioperi si arrende alla Cgil americana. E concede ai suoi operai un salario massimo di 84 mila dollari entro 4 anni

La vittoria del fronte dei lavoratori segue quella già segnata nei confronti di Ford: ecco cosa prevede la bozza dell’intesa

La prima a capitolare è stata Ford, questo fine settimana è toccato a Stellantis. Dopo sei settimane di un durissimo sciopero a scacchiera dei lavoratori dell’industria automobilistica americana il gruppo guidato da Carlos Tavares si sarebbe arreso firmando l’intesa su un nuovo generoso contratto di lavoro con il sindacato United Automobile Workers (U.A.W.), la Cgil americana. Lo ha rivelato una fonte di primo piano della trattativa al New York Times, che spiega come il nuovo contratto di lavoro di Stellantis (quello precedente è scaduto il 15 settembre scorso) con gli operai iscritti all’U.A.W. sia sostanzialmente identico a quello strappato a Ford qualche giorno fa. Di base ci sarà un aumento salariale del 25% distribuito su tre anni per tutti. E poi un accordo per fare salire la paga oraria massima per i dipendenti da 32 a 40 dollari l’ora in quattro anni e mezzo: quella cifra consentirà a chi ha un orario di 40 ore settimanali di guadagnare circa 84 mila dollari l’anno.


Nella bozza di accordo, che è ancora provvisoria perché deve essere ratificata dai lavoratori iscritti all’U.A.W., si prevede anche l’inserimento di un meccanismo simile alla vecchia scala mobile italiana che adegui gli stipendi a eventuali crescite dell’inflazione. La trattativa era partita a luglio, ma sembrava essersi arenata nelle ultime settimane, anche per i timori di Stellantis di un eccessivo aumento del costo del lavoro rispetto a Tesla, Toyota e Honda che in Usa hanno stabilimenti con operai non sindacalizzati. Stellantis in Usa produce i marchi Chrysler, Jeep e Ram. E proprio gli stabilimenti di quest’ultima sono stati colpiti da una raffica di scioperi nell’ultima settimana. Da lunedì scorso era bloccata la produzione del popolare pick-up 1500 a Sterling Heights, nel Michigan. Lo sciopero ha bloccato la produzione di Jeep Wranglers e Jeep Gladiator in uno stabilimento di Toledo, Ohio, e in 20 magazzini di ricambi Stellantis. Ora fra le grandi case automobilistiche americane solo la General Motors nona ha raggiunto un accordo con U.A.W.


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