Colapesce Dimartino e “Ragazzo di destra”: «La politica parla per slogan, noi ribaltiamo il gioco»

Il duo di cantautori parla della canzone che sta generando polemiche

I musicisti Colapesce Dimartino sono finiti nelle polemiche per la canzone “Ragazzo di destra“. I giornali li hanno accusati di spocchia e di «far venire voglia di iscriversi a Casapound». Per un testo che parla di «manganelli, bomberino, senza la tua squadra tu chi sei?». Oggi spiegano al Corriere della Sera che «l’abbiamo riempita apposta di stereotipi. Chi ne ha scritto non l’ha colto. Se la destra parla per slogan deve aspettarsi una risposta per slogan. Ribaltiamo il gioco. Se la politica è diventata spettacolo deve aspettarsi che lo spettacolo faccia politica». I due si aspettavano «che sarebbe diventato un testo divisivo. Nel finale, quando diciamo “fragile faccia nera/ sei sul ciglio di una scogliera/ come me hai paura” diventa una storia di paura e solitudine. Con le dovute differenze ha qualcosa dei due soldati sul fronte opposto della Guerra di Piero».


Il ruolo centrale del cantautorato

E i due spiegano anche che «il cantautorato può tornare ad avere un ruolo centrale. La canzone di protesta nasce dall’oppressione e dal malcontento degli anni 60-70 e sparisce con l’ottimismo anni 80. C’è bisogno di tornare a dire cose. Vorrei sentire più voci che prendono posizione, anche se scomoda». Poi parlano del loro secondo album, Lux eterna Beach, che esce domani 3 novembre: «Esisteva da anni. Nel film La primavera della mia vita avevamo messo un easter egg, un indizio: era la spiaggia su cui noi due discutevamo sul concetto di disco libero».


Il tour

Dicono che durante la composizione cercano di non fare il verso alle canzoni pop: «Musica leggerissima trattava il tema della depressione. Splash aveva una struttura anomala. E abbiamo assecondato il nostro modo di fare musica anche qui». E questo perché «cerchiamo sempre di non ripeterci. Da ascoltatore, se un artista si ripete lo mollo. Ripetere e reiterare è un errore che commettono molti». In ultimo, nel colloquio con Andrea Laffranchi fanno sapere che partirà il loro primo tour nei club: «Saremo in 7 sul palco, una band di amici per un concerto emotivo».

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