Guccini dedica “Bella Ciao” alle donne iraniane: «Oggi gli oppressori sono anche da noi, basta chiederlo a chi è stato cacciato dalla Rai»

Il cantautore commenta anche la decisione di Zerocalcare di sfilarsi da Lucca Comics: «Anch’io ho fatto i miei boicottaggi ai tempi di Berlusconi»

A un anno dal suo ultimo disco, Francesco Guccini torna con un nuovo album: 12 cover provenienti dalle tradizioni popolari di tutto il mondo. Il titolo è Canzoni da osteria, anche se – confessa il cantautore 83enne – «oggi vado a dormire al massimo alle 11. E sull’Appennino, dove vivo, di osterie non ce ne sono». Nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, gremita di studenti, Guccini ha raccontato la genesi della sua ultima opera e la scelta delle canzoni da inserire. Per esempio 21 aprile, scritta dall’amico Alexandros Devetzoglou contro la dittatura dei colonnelli in Grecia. Oppure l’antifascismo di Bella Ciao, rivisitata per essere adattata alle vicende di oggi. «L’ho dedicata alle ragazze iraniane perseguitate dal regime. Vi ho messo delle parti in farsi, la loro lingua, e l’ho declinata al femminile», ha spiegato Guccini agli studenti, secondo quanto riporta il Corriere.


L’invasore e l’oppressore

Nella nuova versione, l’invasore viene sostituito da un «oppressore». Una figura che Guccini non identifica solo con gli ayatollah: «Gli oppressori sono anche da noi. E per sapere chi sono basta chiederlo a Fazio, a quelli cacciati della Rai». Ma nelle nuove Canzoni da osteria c’è posto anche per Hava Nagila, una canzone in ebraico composta nel 1918 dal musicologo sionista Abaraham Zwi. «In realtà l’avevo messa in cantiere ben prima di questa tragica guerra», confessa il Maestro, che sul conflitto ha comunque «le idee molto chiare». Guccini aggiunge: «Non sopporto le tifoserie che vedo in tv. Io sto con chi sta in mezzo, le vittime». E per spiegare la sua posizione sulla guerra in Medio Oriente, il cantautore emiliano riprende il finale della sua celebre Auschwitz: «Io chiedo quando sarà / che l’uomo potrà imparare / a vivere senza ammazzare / e il vento si poserà». Allo stesso tempo, Guccini dice di capire perfettamente le prese di posizione più nette, e a volte divisive, di artisti come Zerocalcare: «Anch’io ho fatto i miei boicottaggi: quando non ero d’accordo con Berlusconi, non sono mai andato nelle sue reti. Anche se nessuno mi chiamava, quindi non ho fatto troppa fatica».


Credits foto: ANSA/GOIGEST

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