Nord Stream 2, la rivelazione del Washington Post: «Fu l’Ucraina a far saltare in aria il gasdotto»

Per il quotidiano americano a coordinare l’operazione sarebbe stato un ufficiale militare ucraino sotto la guida di Zaluzhny, il comandante in capo alle forze armate di Kiev

Un ufficiale militare ucraino avrebbe coordinato il bombardamento al gasdotto Nord Stream. Lo rivela oggi il Washington Post, citando funzionari americani ed europei informati del dossier. Roman Chervinsky – questo il suo nome -, un colonnello 48enne, pluridecorato, che ha prestato servizio nelle forze per le operazioni speciali di Kiev, avrebbe gestito la logistica e il supporto a una squadra di sei persone che, affittando una barca a vela sotto falsa identità e utilizzando attrezzature per immersioni subacquee, avrebbe piazzato l’esplosivo per far saltare in aria le tubature del gasdotto sotto il Mar Baltico nel settembre 2022. In quell’occasione, l’attacco ha causato enormi perdite negli impianti Nord Stream 1 e 2, che corrono dalla Russia alla Germania, lasciando intatto solo uno dei quattro collegamenti della rete. Secondo il quotidiano americano, il colonnello non avrebbe né pianificato l’operazione, né agito per la sua realizzazione da solo. Avrebbe al contrario preso ordini da ufficiali ucraini più anziani, sotto la guida del generale Valery Zaluzhny, il comandante in capo alle forze armate di Kiev. Tramite il suo legale, Chervinsky ha negato qualsiasi coinvolgimento: «Tutte le speculazioni sono state diffuse dalla propaganda russa senza alcun fondamento», ha scritto il colonnello in un comunicato inviato al Wp e al Der Spiegel.


Il 48enne si trova da aprile in carcere a Kiev con l’accusa di aver abusato del suo potere per aiutare un pilota russo a disertare, volando oltre il confine. Con questa operazione, Chervinsky – secondo le autorità ucraine – avrebbe rivelato le coordinate di un campo d’aviazione di Kiev. Accuse, queste, che il militare respinge: «L’operazione ha coinvolto l’unità del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, l’Aeronautica, le Forze per le operazioni speciali e approvata dal comandante in capo Valery Zaluzhny», ha detto Chervinsky, sottolineando inoltre come l’arresto sia «una punizione» nei suoi confronti per «le critiche rivolte al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e alla sua amministrazione». Del sabotaggio del Nord Stream, Kiev e Mosca si sono sempre accusate a vicenda, ma negli ultimi mesi i media americani hanno fatto filtrare sempre più i sospetti di una responsabilità degli ucraini. A inizio giugno in una pubblicazione del Wp veniva spiegato, citando un documento dei servizi segreti condiviso all’epoca da un Paese europeo con la Cia e tornato a galla nell’ondata di leak diffusi su Discord da Jack Teixeira, come l’intelligence Usa sapesse «delle intenzioni degli ucraini di portare un attacco in incognito al gasdotto», tre mesi prima che le tubature del gasdotto sotto il Mar Baltico saltassero effettivamente per aria.


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