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Al via il Black Friday. Storia, curiosità, impatto ambientale e consigli per gli acquisti nel giorno degli sconti folli – Il video

Perché il Black Friday si chiama così? Come sfruttare l'occasione senza mettere in difficoltà le finanze personali e rispettando l'ambiente? Le risposte in questo articolo

C’è chi fa la fila davanti ai negozi, chi ha pronta la lista delle cose da acquistare, e chi si lascia semplicemente tentare dagli sconti. Oggi è il Black Friday. Giornata che nel tempo è diventata sinonimo sempre più preciso di offerte da parte di negozi online e fisici. Lasciarsene scappare una, per alcuni potrebbe essere ragione sufficiente a definire quella di oggi una giornata nera. Ma non è per questo che il Black Friday si chiama così. In questo articolo vedremo come nasce la tradizione degli sconti di fine novembre che ha ormai preso piede quasi in tutto il mondo, capiremo da cosa prende il proprio nome, e – osservati giro d’affari e impatto ambientale – vedremo come sfruttare l’occasione senza cadere in tranelli o spendere più del dovuto. Iniziamo!

Perché il Black Friday si chiama così?

Ci sono due principali teorie sull’origine del nome Black Friday. La prima: Anni ’60. Philadelphia, Usa. Pare che il termine Black Friday fu coniato dai poliziotti che erano di turno la giornata successiva al giorno del ringraziamento. A causa degli sconti, le persone si riversavano in strada creando talmente tanto traffico e confusione che il fastidio provato dai poliziotti li spinse a definirlo un venerdì nero. La seconda: nello stesso periodo, i commercianti erano soliti segnare a mano le loro entrate e le loro uscite nei libri contabili. Tradizionalmente venivano usati due colori: il nero indicava i profitti, mentre il rosso indicava le perdite. E capitava spesso che il venerdì dopo il Ringraziamento fosse il giorno in cui molte attività commerciali passavano dalla perdita al guadagno. Un vero e proprio cambio di colore finanziario, da rosso a nero.

Storia e giro d’affari del Black Friday

Ora è il momento di capire perché storicamente il Black Friday è diventato il giorno degli sconti. Si tratta di una tradizione cominciata negli anni ‘20 del Novecento dalla catena di grandi magazzini statunitense Macy’s. L’obiettivo era – passato il giorno del thanksgiving – inaugurare il periodo degli acquisti di Natale con sconti irresistibili. Fu solo alla fine degli anni ’80 che la tradizione prese piede in tutti gli Usa, che nel corso dei decenni successivi, coadiuvati dalla diffusione dell’e-commerce, la esportarono in buona parte del mondo, compresa l’Italia. Il Codacons stima che solo nel nostro Paese, quest’anno il Black Friday genererà una spesa di oltre 4 miliardi di euro, il 15% in più del 2022.

L’impatto sull’ambiente e sulla finanza personale

Purtroppo si tratta di un venerdì nero anche per l’ambiente. Secondo i dati diffusi da Good Energy, nel 2022 le emissioni dovute ai trasporti nel giorno del Black Friday sono aumentate del 94% per il trasporto di merci che nell’80% dei casi vengono usate pochissime volte o addirittura mai. Alla luce di ciò, e dei consigli di finanza personale che abbiamo già visto qui su Open, il nostro consiglio è di non farsi prendere dall’entusiasmo. Se ci avete seguiti sapete che è bene non spendere più del 30% del vostro budget mensile per hobby e tempo libero. Prendete cose di cui avete bisogno e occhio ai prezzi: non sempre gli sconti sono reali. Come avviene durante i saldi, a volte il prezzo di partenza viene gonfiato così da far apparire l’offerta più conveniente di quanto in realtà non sia.

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