Sabelli Fioretti e la diffida di Sangiuliano a Radio 1: «Forse ha scritto più libri di quelli che ha letto?»

La voce storica di Un giorno da pecora: i politici sono abituati ai lecca-lecca, qualcosa di diverso pare un’aggressione

Claudio Sabelli Fioretti è stato direttore di “Cuore – Il settimanale di resistenza umana”. Ed è una voce storica di Un giorno da pecora, la trasmissione di Radio1 condotta da Franco Lauro e Geppi Cucciari. Il ministro Gennaro Sangiuliano ha inviato una diffida alla trasmissione accusandola di averlo diffamato. Oggi il Fatto Quotidiano lo intervista proprio sul caso. Sabelli Fioretti ipotizza che il responsabile della Cultura del governo Meloni sia ancora arrabbiato per la gaffe sul Premio Strega: «Disse, tra le righe, che dei libri legge solo la copertina. L’avvocato Sica, che rappresenta il ministro, ci ricorda che bisogna essere orgogliosi di Sangiuliano perché ha scritto tanti libri. Il dubbio è che siano di più di quelli che ha letto». Poi Sabelli Fioretti ricorda che la trasmissione è nata prendendo in giro Matteo Renzi.


La trasmissione e i politici

«Non gliene fregava niente. Sapeva bene che l’importante è che se ne parli. Cito ancora l’avvocato di Sangiuliano, l’esimio Sica: dice che Un Giorno da Pecora non fa una satira come quella di Crozza. Ma quella di Crozza è molto più dura! Viene il dubbio che di satira non capiscano un cazzo. In Italia se ne fa pochissima. Radio Uno, poi, è diretta da Francesco Pionati: un democristiano di prima categoria, uno che sta attento a non disturbare nessuno», dice Sabelli a Tommaso Rodano. Poi ricorda di non aver mai ricevuto querele quando lavorava nella trasmissione. Ma i politici «sono talmente abituati ai lecca lecca, che qualsiasi altra cosa gli pare un’aggressione». Sabelli spiega che «il problema è che sono incapaci. Il peggiore (ride ancora) è Gasparri. Vorrebbe fare lo spiritoso, ma tutte le volte pesta una merda. A me sta pure simpatico, ma gli do un consiglio: non fare il simpatico, non è il mestiere tuo».


Leggi anche: