La cultura del cibo e la ricerca scientifica. Il futuro della Parma Food Valley è già qui

in collaborazione con Parma Food Valley

Da centro di produzione di eccellenze alimentare a capofila della ricerca, la città ducale unisce eccellenza e conoscenza

Senza conoscenza non può esserci l’eccellenza. Abbiamo già visto come grazie a secoli di esperienza e tradizioni, unite all’innovazione nei giusti settori, la Parma Food Valley è diventata un punto di riferimento nella produzione della pasta, del Parmigiano Reggiano Dop e del Prosciutto di Parma Dop, del pomodoro, del latte e delle Conserve Ittiche. Le filiere che ne fanno parte sono da anni impegnate nel miglioramento della propria sostenibilità ambientale e sociale e la Città Ducale è divenuta, nel tempo, un centro d’eccellenza alimentare anche in ambito scientifico.


Parma: terra di buon cibo

Tra i pilastri di questo sistema c’è il Food Project, l’ambiziosa iniziativa promossa dall’università degli Studi di Parma che mira a sistematizzare e rafforzare le competenze di eccellenza nel campo della ricerca e della didattica nel settore alimentare. L’ateneo infatti collabora a stretto contatto con imprese, centri di ricerca e realtà educative sul territorio locale, nazionale e internazionale ed è già da tempo un hub europeo riconosciuto nel campo dell’alta formazione e ricerca. Un esempio tra tutti è la collaborazione con l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e con Fondazione Parma UNESCO Creative City Of Gastronomy, di cui l’Università ne fa parte e siede nel Consiglio di amministrazione. Si tratta di progetti che hanno un impatto positivo sulla vita nei territori.


I progetti

L’Università di Parma è sempre più protagonista a livello internazionale per la ricerca e la formazione di alto livello nell’ambito delle scienze degli alimenti. Il Food Project vede il coinvolgimento di diverse facoltà dell’Ateneo di Parma, insieme alla Scuola di studi superiori in Alimenti e Nutrizione, occupandosi non solo di alimenti e salute, sicurezza alimentare, tecnologie e microbiologia, ma anche di legislazione alimentare, di food policy, di consumer science e di molte altre discipline che permettono di affrontare la tematica a 360°. «Da anni ormai cataloga e riunisce decine di ricercatori e garantisce una grande visibilità internazionale e una grande accessibilità alle strutture di formazione e ricerca dell’Ateneo – spiega Daniele Del Rio, professore di Nutrizione Umana dell’Università di Parma – Da un anno, poi, l’Ateneo coordina il progetto ONFOODS, che rappresenta il riferimento nazionale per la ricerca sugli alimenti e conta altri 25 partner, pubblici e privati, sparsi per tutto il territorio». Con Del Rio abbiamo toccato alcuni aspetti nutrizionali legati ai prodotti alimentari della Parma Food Valley.

Le eccellenze alimentari nella Dieta Mediterranea

«La ricerca nutrizionale ha ormai stabilito che il modello alimentare migliore sia quello della Dieta Mediterranea, intesa in tante possibili accezioni e adattata a vari contesti (perché non siamo tutti uguali e non viviamo tutti sulle rive del Mar Mediterraneo…), ma pur sempre caratterizzata dagli stessi principi chiave», spiega Del Rio. Per questo, quando parliamo di eccellenze alimentari, non ci riferiamo solo al gusto ma anche al rispetto della tradizione e alla qualità degli ingredienti. Il territorio della Parma Food Valley è un esempio virtuoso di questo connubio, grazie anche alla presenza di aziende come Barilla, Mutti, Rodolfi Mansueto, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma Dop, Parmalat, Rizzoli Emanuelli, Zarotti e Delicius che fanno parte di Fondazione Parma UNESCO Creative City Of Gastronomy.

Vitamine e grassi essenziali

«In questo contesto, molte delle prelibatezze tradizionali del nostro territorio trovano una collocazione ideale. La pasta, ad esempio, è una delle basi della dieta mediterranea. Nei laboratori del nostro ateneo abbiamo dimostrato sia dal punto di vista fisico che molecolare quanto questa fonte di carboidrati permette di controllare al meglio la risposta glicemica», continua il professore. «Se poi la condiamo con del pomodoro e del Parmigiano Reggiano, oltre a garantirci un piatto prelibato, ci assicuriamo anche una pietanza ottima ed equilibrata anche dal punto di vista nutrizionale». Le alici, invece, rappresentano una fonte di grassi essenziali. 

Proteine, sport e compagnia

Il latte è un alimento completo che apporta calcio e vitamine, mentre il Prosciutto di Parma è ricco di proprietà nutrizionali in grado di influire positivamente sull’organismo. «Ciò che non va dimenticato è che tutti questi cibi devono essere consumati nelle giuste dosi per non introdurre troppo sale o troppi grassi. Inoltre, è fondamentale ricordare che alla base della piramide della Dieta Mediterranea, c’è sempre la raccomandazione di condurre una vita sana, accompagnata da costante attività fisica», conclude il docente universitario. 

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